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P. v -Cap. XIII: Padre Antonio Losito Prefetto degli studi (1887-1907) 187
Alle vostre parole ubbidirà il vostro stesso Iddio, le vostre mani do-
vranno toccare il Santo dei Santi, dovrete salire tutti i giorni all' altare per
immolarvi la Vittima sacrosanta all' Altissimo Dio dei cieli, per la salvez-
za del mondo.
Voi più grandi di tutti: Principi e Padroni della terra, superiori ai
Profeti, agli Angeli stessi del Paradiso, quali disposizioni non dovrete
portare alla vostra ordinazione?
Ricordo di S. Francesco d'Assisi: era un Santo, era un Serafino e,
precisamente quando si preparava per ordinarsi Sacerdote, vide un Angelo
del Cielo con un' ampollina di acqua limpidissima tra le mani e : "E non
sarà mai, disse, che io ardisca ricevere il Sacerdozio".
Ora se un tale Santo si reputava indegno del Sacerdozio, domando
quale spirite di santità, quale corredo di virtù, quali abiti di perfezione non
dovete voi portare alla sacra Ordinazione?
Introd. agli Esercizi (1904)
d)
Lettera del P. Losito ai suoi concittadini
Pagani, 13 Marzo 1907
Amatissimi Concittadini
Quantunque occupatissimo, specialmente pei Santi Esercizi che ho
dovuto cominciare appena giunto in questa Collegiata di Pagani, tutta-
volta non posso dispensarmi dall'inviarvi la presente. li mio pensiero è
sempre a voi: lontano da voi col corpo sono sempre in mezzo a voi colla
spirito, vi porto tutti nel mio cuore.
Avrete saputo del viaggio felicissimo che mi dettero i nostri Santi
protettori: anche in questo ho sperimentato la lare speciale protezione.
La giornata bellissima, non vento, non pioggia, non freddo, non
nebbia, ma un giorno splendidissimo di primavera: dopo pioggia, vento,
freddo pungente e neve! Giunsi alle 6 e 1/4 pomeridiane.
Giusto l' orario, e cosi vegeto come se avessi fatto un viaggio bre-
vissimo di mezzo chilometro.
D. Antonio Concilio che tanto amorevolmente m'accompagnava ne
stupiva altamente.