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202 Giuseppe Orlandi, C.SS.R
dre Papa Pio X !
Per cumulo di sue consolazioni, Le dico qualche cosa sul
ricevimento del cardinale van Rossum alla stazione. Sebbene il
tempo fosse quasi piovoso, andammo a riceverlo tutti di comuni-
tà, il vescovo di Nocera, il clero di Pagani, di Angri, molti cano-
nici di Nocera, parroci e sacerdoti di Cava, di Sant'Egidio, di
Corbara, di S. Lorenzo ecc. Sindaci di parecchi paesi, circoli ed
associazioni cattoliche colle loro bandiere, ed un popolo stermi-
nato. Sceso dal treno, a stento si potette arrivare alla carrozza.
Più volte si volevano staccare i cavalli e tirarla a braccia, ma te-
mendo che i cavalli avessero fatto male alla gente, non si permi-
se, e s'impiegò nientemeno un'ora sino alla chiesa nostra, quan-
do sarebbero bastati cinque minuti. La carrozza era aperta, per-
ché tutti volevano vedere il cardinale liguorino. I balconi e le fi-
nestre erano tutti gremiti di gente ed ornati con drappi: si cam-
minava sotto ad una pioggia di fiori, di confetti, di grano e di ri-
so: Viva Gesù Cristo e Maria SS.ma; viva s. Alfonso; viva Pio X;
viva il cardinale van Rossum, figlio di s. Alfonso; viva il vescovo
di Nocera; viva il p. generale. Dopo la benedizione del Venerabi-
le il Cardinale dovette affacciarsi dal grande finestrone del coro
per benedire l'immenso popolo, dal quale finestrone il papa Pio
IX nell'anno 1849, il giorno 8 ottobre, aveva benedetto un popo-
lo infinito. Valga questa grande dimostrazione di fede a confer-
mare sempre più in questi popoli il sentimento religioso e l'attac-
camento alla Santa Sede ed al Vicario di Gesù Cristo!
Prostrato al bacio del sacro piede, effondo di nuovo tutta
l'anima mia piena di riconoscenza, mi raccomando alle sue sante
preghiere, ed implorando per me e per tutti l'apostolica benedi-
zione mi soscrivo
Di Sua Santità
Aff.mo figlio in Gesù Cristo
Antonio M. a Losito
del SS. R.re