Padre Antonio Losito a cent'anni dalla morte del «venerabile»

A Canosa prende in questi giorni il via alle celebrazioni per il primo centenario della morte del venerabile padre Antonio Marta Losito, redentorista canosino. Il 18 luglio ricorre il primo centenario della morte di padre Antonio Losito, redentorista, il quale concludeva la sua intensa giornata terrena a Pagani, in provincia di Salerno, circondato dai confratelli, dai figli spirituali e dai poveri da lui accolti. Padre Losito è una figura di redentorista vissuta a cavallo di due secoli (1838-1917), dal primo decennio post-unitario al 1917, vigilia della chiusura del primo conflitto mondiale. La sua spiritualità e la sua operosità missionaria non solo hanno onorato la città di Canosa ma hanno dato vigore e nuovo impulso alla vita e alla missione della Congregazione Napoletana del SS. Redentore. Figlio di un benestante commerciante che conduceva un piccolo stabilimento vinicolo per la lavorazione dell'uva, Antonio Losito nacque a Canosa il 16 dicembre 1838. Nel clima alfonsiano vivo in quel tempo in città, Antonio, a 17 anni, inoltra domanda per entrare nella Congregazione Redentorista. Il 24 novembre 1855 fu accolto nel Noviziato a Ciorani (nei pressi di Salerno). Il 24 ottobre 1856 fu ammesso per la professione religiosa e continuò gli studi nello studentato a Materdomini, frazione di Caposele (in provincia di Avellino). Il 5 aprile 1862 fu ordinato sacerdote a Nusco. Dopo l'ordinazione e fino al 1867 completò nella Casa di Materdomini gli studi ecclesiastici. I primi anni del suo ministero furono caratterizzati da dure condizioni di vita e da notevoli difficoltà ambientali, dovute soprattutto alla nuova situazione politica: dopo l'annessione del Regno delle due Sicilie al Regno d'Italia, infatti, il governo italiano procedette alla soppressione degli ordini e degli istituti religiosi, in un clima politico e culturale di forte anticlericalismo. Nel 1867 dovette abbandonare per venti anni la sua comunità e rifugiarsi a Canosa dove svolse l'apostolato sacerdotale tra il popolo e nel territorio pugliese circostante, condividendo le difficoltà e le sofferenze della gente colpite sovente da siccità e da piaghe e consolando soprattutto i poveri e i malati. In seguito ad una maggiore distensione dei rapporti tra Stato e Chiesa, negli anni Ottanta del XIX secolo, partì subito per Pagani, per ricostituire le comunità. Dal 1887 fino al 1907 svolse l'ufficio di Prefetto degli studi, di Rettore a Pagani e di Provinciale. Dal 1907 al 1909 » ricoprì l'incarico di Rettore della comunità di Pagani e nel 1909 fu eletto per cinque anni Superiore Provinciale, con la dimora nella casa di Pagani, dove ricevette visite continue dei concittadini e lettere che testimoniavano la venerazione dell'intera cittadinanza nei confronti di questo suo figlio prediletto. Nell'apostolato il Servo di Dio fu un direttore spirituale e un confessore assai ricercato; i fedeli, specialmente quelli di Canosa e di Pagani, ma anche persone di altri paesi, si rivolgevano volentieri a lui non solo per ricevere orientamenti nella vita spirituale ma anche per farsi guidare nelle relazioni familiari, professionali e sociali. Conobbe il Beato Bartolo Longo e due Pontefici: S. Pio X e Benedetto XV. Questa ricchezza di relazioni aiutò il Losito nel suo apostolato per la diffusione del Vangelo e del culto a Dio. Dopo un lungo periodo di malattia, alle ore 9,15 del 18 luglio 1917, a 78 anni, Losito moriva a Pagani, i funerali furono in un ambiente di venerazione e di festa, perché era voce comune che fosse morto un santo. La sua morte ebbe una grande risonanza anche a Canosa, presso i suoi concittadini, che lo avevano tanto amato in vita. Tre anni dopo il suo corpo messo in luogo separato nel cimitero cittadino nella cappella della Congrega di S. Maria Incoronata del Carmine, detta "Madonna delle Galline" il 30 ottobre del 1920 fu trasportato nell'Oratorio del Casa dei Redentoristi e fu posto accanto alla tomba che già fu di S. Alfonso. Finalmente dal 1983 le sue spoglie mortali riposano a Canosa nella chiesa Concattedrale di San Sabino. Il 30 settembre 2015 Papa Francesco lo ha dichiarato Venerabile. Martedì 18 luglio, alle ore 19.30, sarà celebrata una solenne Eucaristia commemorativa del santo Padre. DON MARIO PORRO