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DOCUMENTI AL CAPITOLO DICIANNOVESIMO



                           Si riportano i tre discorsifunebri su Padre Antonio Losito

                                                      1)


                         In morte deI Rev.do Padre Antonio M. Losito del SS. Redentore.
                         Discorso letto sul feretro dall'Avv. De Vivo, in Pagani, nei funerali
                   deI 19 luglio 1917


                                             Tutto a gloria di Dio

                         L'ultimo "Vale" alla salma deI P. Losito deI SS.mo Redentore


                         "10 vidi in terra angelici costumi,
                         e celesti bellezze al mondo sale;
                         talchè di rimembrar mi giova e Sole".             Petrarca C. 123

                         Sig.ri!
                         Non tocca a me dire deI P. Antonio Losito; altri, degni di parlarne, il
                   fecero altri il faranno a suo tempo, con quella sapienza e quella cognizio-
                   ne che s'ebbero dei meriti e delle virtù eroiche di questo verace figlio di
                   S. Alfonso, lustro della Congregazione del SS.mo Redentore.
                         A me, rigurgita irresistibile una piena di sentimenti, conseguenza
                   d'un rispettoso affetto e d'una perenne gratitudine che mi avvinse al Ve-
                   nerato Padre, per la molteplice carità varia che ebbe verso di me, dei miei
                   e di quanti, pel mio modesto tramite, trovarono in lui, quei favori di com-
                   passione e di Religione che oggi anelavano. Consentitemi percio, ch'io
                   saluti pel' l'ultima volta, anche qual rappresentante la Confraternita di S.
                   Alfonso, e come cittadino di Pagani, la venerata salma del Servo di Dio,
                   che ben presto, m'auguro, sarà esaltato... a quella gloria che (a dir del-
                   l'Alighieri) non si lascia vincere a disio".
                         Sig.ri! Le scienze hanno due estremi che si toccano: il primo  è la
                   pura ignoranza naturale in cui trovasi gli uomini in nascendo; l'altro  è
                   quello cui pervengono quegli animi eccelsi che avendo penetrato in tutto
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