Page 72 - Positio II
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                                Pel' di più i religiosi redentoristi venivano sempre più considerati
                          "traditori" dal nuovo governo, perché i diversi impegni spirituali e pasto-
                          rali che rivestirono nella vecchia corte napoletana (alcuni erano confessori
                          dei sovrani) gli avevano maggiormente messi al bando.
                               Tale minaccia giunse anche a Materdomini, frazione di Caposele.
                               Soltanto la posizione geografica della località, posta fuori della bu-
                          fera antireligiosa, ritardè la sua chiusura.
                               Era l'anno 1866 e il SD aveva raggiunto i suoi 28 anni.
                               Come egli stesso riferi al P. S. Schiavone, trovandosi a Caposele nel
                          Natale 1866, dopo aver predicato e conclusa la S. Messa, giunse l'ordine
                          di sgombero dal Collegio.
                               Subito vendettero ogni cosa.
                               Intanto i Caposelesi fecero domanda al Sottoprefetto di Sant'Angelo
                          dei Lombardi pel' far restare almeno due padri a custodia della Chiesa e
                          dopo 15 giorni si ebbe il permesso di far rimanere i due padri più giovani,
                          e cioè P. Losito e P. Tramontano, suo compagno dagli anni di noviziato.
                               Ottenuto il permesso, ma con l'obbligo di pagare un canone di affit-
                          to pari a 90 ducati annui (lire 382,50), restarono pure i FF. Ciccio Alvino
                          di Morra e Alfonso Rocco di Pellezzano , nonché il garzone "Tiritoppo".
                               A complicare la situazione yenne anche un certo Ceriello di Laviano
                          (PZ) pel' comprarsi il Collegio avanzando proposte allo Stato, ma fu inse-
                          guito a morte dai Caposelesi.l'"
                               Furono giorni di privazioni e sofferenze, perché nulla era rimasto in
                          collegio.
                               Si andava a letto all' oscuro e si elemosinava pane.
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                               Il cane del Convento "Lione" urlava pel' la fame.
                               Gli abitanti di Caposele soccorsero validamente i due Padri, spe-
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                          cialmente la famiglia Cozzarelli.
                               Pel' la tristezza dei tempi si esercitava il ministero solo nella Chiesa
                          del Collegio di Materdomini: come i domenicali, sabatini, discorsi e novene.
                               Nello spazio di tre anni solo il Padre D. Michele Marano fece un
                          quaresimale a Lioni.
                               Dopo alcuni mesi, il SD a causa della cagionevole salute, parti pel'
                          Canosa e lascio Materdomini come avevano fatto prima i suoi confratelli.


                               103 S. SCHIAVONE, P.D. Antonio Maria Losito. Il pi ù grande benefattore dei Santuario, A.C.R. di
                          Materdomini, cronaca dei coIIegio di Materdomini, pp. 371-372.
                               104 Ibid.
                               105B. PARLATO, Ricordi, p. 7.
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