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P. ID- Cap. VIII: IIproferasuIlestrade deIl'esodo: da Materdomini a Canosa  77


                   ni, ma il tentativo durè solo due mesi: dall'agosto all'ottobre di quel-
                   I'anno.v'"
                        Fallito il tentativo, ritomè nella sua Canosa.



                   3. Il ritorno a Canosa e l'intensa attività apostolicafino al 1875.


                        Nell'epoca della soppressione degli ordini e delle congregazioni
                   religiose trovarono asilo nella città alcuni padri redentoristi: Padre Alfon-
                   so M. De Salvia (morto il 27 ottobre 1869 all'età di 33 anni), Padre Mot-
                   tola, Padre Giacomo M. Gagliardi (morto il 2luglio 1881 all'età di 54 an-
                   ni a Napoli) e Padre Losito.
                        li sacerdote Decorato Sabino, canonico della cattedrale di S.Sabino,
                   intimo amico di P. Gagliardi e parente del SD (suo fratello Nunzio De
                   Corato sposè la sorella Angelina Losito), confidava che quando il SD si
                   presentava dal suo confessore, il confratello P. Gagliardi, questi tremava e
                   sentiva cadere sopra di lui come una caldaia di acqua bollente perché non
                   trovava ove riprenderlo ritenendolo, la personificazione dell'innocenza
                   battesimale.I'f
                        A Canosa voIle portare con sé il fratello laico redentorista Francesco
                   D'Avino 0 Ciccio come era familiarmente chiamato e che aveva il com-
                   pito di assisterlo.i'?
                        Proprio questi, nel vederlo occupatissimo nel ricevere la gente, te-
                   mendo per la sua salute, scrisse al Superiore Generale che cornando al
                   SD il dovere di attendere al popolo in date ore della giornata e riposarsi
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                   nelle altre.
                        li SD era solito aiutare famiglie e persone bisognose per mezzo di
                   un certo Biagio, un contadino che 10 accoinpagnava sempre.
                        Durante il ventennio della sua forzata dimora a Canosa fu di gran-
                   de edificazione a tutti, compresi i superiori ecclesiastici, portando illi-
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                   mitata obbedienza alle autorità.   Anche i perversi avevano di lui ri-
                            .        119
                   spetto e nverenza.


                        114 P.R.O:N. Sommario n. 14.
                        115 S. OECORATO CANTORE. Vari ricordi, pp. 2-3
                        116 Cfr. Summ., p. 33, § 92.
                        117 Cfr. SlIlIllll., p. 38, § 114.
                        118 Cfr. SlIlIllll., p. 189, § 641.
                        119 Cfr. Summ., p. 183, § 625.
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