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P. IV - Cap. XII: Da Pagani a Canosa: il restaura dei duomo di S. Sabina 145
ALTARE VERSUS POPULUM, SERVATIS DE CAETERO
SERVANDIS QUOAD RUTUS .
PIUS pp.x,,271
DIE 27 SEPTEMBRIS 1908
Nella stessa udienza chiese al Santo Padre delle spiegazioni liturgi-
che sul rescritto e sul rito da osservare nella celebrazione della Messa.
li Papa "a voce" disse che la celebrazione della messa doveva svol-
gersi dirimpetto al popolo in tutte le feste solenni della chiesa fosse. E ve-
niva concessa non solo a tutti i sacerdoti, ma anche ai forestieri, che in
quelle solennità vi si trovassero.
Circa poi le parole usate nel rescritto, cioè "servatis servandis quod
ritus", disse che con cio significa che doveva usarsi il rito latino, cioè che
il sacerdote non poteva voltarsi al "Dorninus Vobiscum, orate fratres, ite
Missa est e Benedizione" colle spalle al popolo, ma di fronte al popolo,
come usava il Papa a San Pietro,zn
Da Canosa, copiosi, furono inviati i più vivi ringraziamenti e le
più sentite congratulazioni, coll'essere stato fatto segno a tante distin-
zioni dal Sommo Pontefice, e con l'essersi reso maggior merito, per
questa alta degnazione di sua Santità, verso il Clero e Capitolo della
vetusta Chiesa di San Sabino, verso la Commissione dei restauri, verso
la cittadinanza tutta.
Su consiglio del SD, un telegramma di viva compiacenza fu spedito
a nome di tutto il clero canosino al Papa.
Questo impegno del nostro SD verso il Duomo di San Sabino, fu
scolpito sulla pietra, per esplicita volontà della Commissione cittadina per
i restauri, ad imperituro ricordo. Cosi si legge lungo i quattro architravi di
marmo di carrara del magnifico ciborio:
"ANN. D. MCMVIII + STIPE CONLATATA + POPULUS CANU-
SINUS CURA PECULIARI P. ANTONIO LOSITO SS. RED."
271 A.S.P. Canosa, Fondo Servo di Dio Losito, Capitolo S. Sabino e il Vaticano.
272 Ibidem