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P. v - Cap. XIII: Padre Antonio Losito Prefetto degli studi (1887-1907) 167
A tale proposito, P. G. Palmieri, scriveva: "Ci fece fare delle pre-
ghiere speciali, accendendo il desiderio con discorsi e conferenze, voIle
che in sua compagnia ci fossimo recati in corpo dal Provinciale per otte-
nere la grazia, avendone ottenuto l'assenso, non era più in se dalla gioia,
voIle che fosse apparecchiata la cappellina, mettendola a nuovo, fece di-
pingere a smalto l'altare per ricevere l' ospite divino, la gioia gli traspariva
dagli occhi e fu tanto contento quando dafli studenti fu proposta una festa
con relativa processione per i corridoi".28
E proprio a Gesù Eucarestia, il SD affidè i suoi studenti: era Lui il
loro Prefetto, Lui doveva vigilare e aiutare, mentre la sua persona avrebbe
avuto la funzione di vice Prefetto.
Stabili che Gesù Sacramentato doveva avere sempre compagnia, co-
sicché due studenti la mattina e due la sera si portavano in cappella per
ringraziamento e riconoscenza.
La festa di Gesù Eucarestia divenne la festa dello studentato".288
Quando fu nominato Rettore, la prima raccomandazione fu per i
"formatori che dovevano soprattutto essere uomini di preghiera, anime
amanti del raccoglimento e dell'unione con Dio. Amanti della discifslina,
del silenzio, del ritiramento dalle vanità e superficialità della vita".z 9
In questa "consegna" dei giovani missionari, troviamo la sua meto-
dologia spirituale.
Non poche volte si trovava ad operare in situazioni difficili che gli
costavano sacrificio e forte sense di responsabilità, ad esempio quando si
trattava di espellere degli studenti ~er i loro difetti cercè la vita comunita-
ria 0 per il poco spirite religioso.f
Difatti per arginare questo "secolarismo", egli continuamente affer-
maya ai suoi giovani di: "coltivare la vita soprannaturale, rendendola
sempre pi ù profonda e personale; con la pratica della virtù del mese... .
essenziale la regola.... la vita di fede, di speranza, di carità; con la medi-
287 G. PALMIERI,Ricordi, pp. 16-17.
288 lvi, p. 17. Scrivendo ad un sacerdote canosino che da lungo tempo pativa agli occhi, 10invit è a
pregare il ss. Sacramento con queste parole: "Mio Gesù, etemo sacerdote, Voi che siete il lume eterno, la luce
deI mondo, la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo, degnatevi di conservare a me,
vostro sacerdote, questo residuo di vista che voi mi avete dato, onde io potessi guardare tutti i giomi rigenerato
sull' altare alla vita Sacramentale pel mio santo rninistero": cfr. A. Losrro, Jettera deI Il ottobre 1905, Pagani.
Vedi docurnenti: "Discorso sul SS . Sacramento quando per la prima volta fu riposto nella cappella dello
studentato".
289 Appunti deI P. MAZZEJ, 1.
290 G. PALMIERJ, Ricordi, p. 39. Una volta, nel1902 riuni i suoi studenti nella cappella deI Santissimo
e li pregè di dichiarare chi fosse il responsabile di una grave indisciplinatezza. Il colpevole venne fuori e
ritorno per sempre in famiglia ma mantenne una corrispondenza segreta con sette suoi ex compagni chierici
usando degli pseudonimi. Nonostante questo stratagemma le lettere furono intercettate e i destinatari espulsi.