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230 Biografia documentata
grande è stato il Sacrificio che Cristo ha sofferto per noi, troppo grande
l'amore con cui è risorto.
Certo questo pensiero ci deve accompagnare in tutti i giomi della
nostra vita, questo pensiero ci deve confortare nella nostre tribolazioni,
animare alla pratica delle virtù ed a sacrificare anche la nostra vita, se fos-
se bisogno, per amore di Dio, il quale per nostro amore non dubitavit ma-
nibus tradi nocentium et crucis subire tormentum.
E specialmente noi che ci gloriamo militare sotto il suo stendardo
e portare il glorioso titolo di Redentoristi, noi più degli altri dobbiamo
portare scolpito nel nostro cuore profondamente le pene, le umiliazioni, le
piaghe deI nostro Divin Redentore.
Queste certamente ci infiammeranno del suo divino amore, per-
cio diceva il N.P.S. Alfonso: G. Cristo da pochi è amato, perchè pochi
sono quelli che considerano le pene che ha patito per noi: ma chi le con-
sidera spesso non puè vivere senza amare G. Cristo Charitas Christi ur-
get nos; si sentirà talmente stringere dal suo amore che non gli sarà
possibile resistere e non amare un Dio cosi innamorato, che tanto ha pa-
tito per farsi amare.
Questo amore a G. Cristo ci renderà più fervorosi nel Divino ser-
vizio, più osservanti negli obblighi delle S. Regole e più zelanti nelle ope-
re del nostro Santo Ministero.
Beato quel rnissionario, il quale, come si rassomiglia a G. Cristo
per la sua vocazione, cosi a G. Cristo cerca rassomigliarsi per l'adem-
pimento della vocazione sua.
Egli porterà con gloria il nome di Redentorista, perchè farà le ope-
re del Divin Redentore, e come G. Cristo in virtù della sua Passione me-
ritè il suo esaltamento, cosl ancora il Missionario che avrà imitato G. Cri-
sto meriterà di essere glorificato come G. Cristo.
E' questo Venerabili Padri e diletti f.lli l'augurio che io presento a
ciascun di voi nella presente ricorrenza della S. Pasqua.
Ed ora una parola per maggiore adempimento dei nostri doveri.
Sono compiciutissimo nel vedere il vostro impegno nel riconcilia-
re le anime a Dio, perchè là propriamente si applica alle anime il frutto
copiosissimo del sangue di G. Cristo, e vi occupate per le ore intere non
solo nelle S. Missioni, ma ben anche nelle chiese nostre.
Pero desidero che nel confessare si sbrigassero prima gli uomini e
dopo le donne, perchè non darebbe buon esempio quel Missionario che si
infastidisce di confessare gli uornini per andare a confessare le donne.