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P. 1- Cap. III: Verso il Noviziato di Ciorani (1848- 1855) 31
nella cittadina di Canosa per oltre venti anni, curata e guidata con
amore dal clero diocesano locale.
L'istituzione testimoniè un impegno culturale e vocazionale in favo-
re della "gioventù canosina", un impegno non privo di difficoltà ed
imprevisti nella società ottocentesca nel suo delicato momento di
passaggio dalle strutture politico-culturali antiche alle nuove realtà
ed esigenze emergenti nel Mezzogiorno d'Italia.
Questa esigenza di istituire un piccolo seminario balzè nella mente
deI Vescovo Mons. Cosenza, che già nella città di Andria si era
adoperato per la riapertura del seminario, affidandolo ai padri di S.
Ignazio di Loyola.
li crescente aumento del numero della popolazione che dal 1831 al
1851 era passata da 10.160 abitanti a 11.478 determine con la non
favorevole legislazione civile in materia ecclesiastica a non unire in
un solo luogo tutti i seminaristi diocesani.
li Vescovo il 20 luglio 1845 con una sua lettera chiede la disponibi-
lità deI clero locale a collaborare: "..dovendo istituire in questo co-
mune un episcopio per l'istruzione tanto nello scibile che nella mo-
rale di vari giovani che debbono indossare l'abito ecclesiastico, cosl
dovendosi impiegare tra i preti con la divisa di maestri e prefetti,
Monsignore con sua ufficio diretto a questo sua vicario foraneo im-
pone di esplorarsi la volontà deI Capitolo per accordare l'esenzione
deI coro ai medesimi...".43
Fu grande festa popolare il giorno dell'inaugurazione dell'Istituto.
Con grande ammirazione ed edificazione fu il vedere "..questa colta
vista di giovincelli, vestiti in abito talare, frequentare ogni giorno la
chiesa, la scuola e il passeggio".
Tre anni dopo l'apertura, nel 1848 viene suggerita una restrizione
deI numero degli insegnanti e alla designazione di un nuovo maestro
in persona del gesuita don Nicola Palieri.
li Capitolo delibere di dare due maestri invece di tre bastevoli per il
numero ristretto di individui.
Da tutti fu intuito che ritornava a vantaggio della stessa Comunità
diocesana la formazione di un clero "dotto e istruito".
Furono dunque prescelte le rnigliori energie intellettuali e spirituali
operanti nel clero canosino: don Sabino Malcangio a direttore e mae-
43 A.S.P., Capitolo cattedrale registri dei verbali delle sedute, anno 1830-1845.