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404 Biografia documentata
gregazione per le cause dei Santi di riprendere la causa informativa per la
beatificazione, di cui non si era saputo più nulla, e di dare il beneplacito
per la traslazione delle spoglie mortali.
Con il consenso e le dovute autorizzazioni il 9 aprile 1983 nelle
prime ore pomeridiane Canosa, esultante , accolse il suo amato e vene-
rato figlio.
Alcuni pullmans si recarono a Pagani ed assistettero commossi al
prelievo dell'urna funeraria , che lasciata la settecentesca cappella di
Sant'Alfonso si diresse, accompagnato dalla gente di Canosa e dai due
Vescovi con una rappresentanza deI clero diocesano andriese, verso la
volta della terra di Puglia per giungere nella città natale deI SD.
MoIti che intervennero a quella cerimonia della consegna ricordano
molto bene come la gente di Pagani si incuriosi intorno a quello che si
stava compiendo, e di come tent è di bloccare la cerimonia esclamando:
"Ci rubana il Santo". Fu necessario l'intervento della forza pubblica per
permettere che non accadesse nulla di irreparabile e COSl avvenne.
Le campane di tutte le chiese della città di Canosa suonarono a festa
quel pomeriggio deI 9 aprile quando l'urna , fece il suo apparire composta
su un carro ben addobbato, nell'antica piazza della Colonna, oggi della
Repubblica, fermandosi al lato della balaustra ove svetta alta l' immagine
dell'Immacolata Vergine Maria.
L'urna fu accolta e presentata dalle autorità ecclesiastiche, Mons. G.
Lanave Vescovo di Andria, Mons. Iolando Nuzzi Vescovo di Nocera e da
Mons. F. Minerva Arcivescovo emerito di Lecce, unitamente al clero ca-
nosino e diocesano.
Presenti le autorità civiIi, con il sindaco della città S. Paulicelli e il
Consiglio Comunale al completo.
Erano altresi presenti anche numerosi redentoristi tra cui il Postula-
tore Generale Ferrante, il Superiore Provinciale F. G. Capone.
Furono pronunziati dalle autorità intervenute ben sei discorsi per la
festosa circostanza tra la gioia e la commozione dei pi ù anziani.
L'urna con il sua corteo, percorse la via centrale della città per rag-
giungere la Basilica Cattedrale di San Sabino dove fece il suo ingresso
solenne fin sul presbiterio della Basilica, tra una folla osannante.
Al termine fu tumulata nella cappella di Sant' Alfonso patrono se-
condario, ai piedi della lapide monumento deI 1951.