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P. III- Cap.IX:L'Apostolato delPadreLositoa Canosa(1877-1887) 93
Afflitti da tanto flagello, i cittadini pensarono bene di ricorrere al SD,
presentando le loro preoccupazioni ed essere incoraggiati per il futuro.
TI SD, confidando nella bontà del Signore, fece innanzitutto un so-
lenne triduo di preghiera in onore dei patroni della città, ma la grazia divi-
na non fu elargita.P"
Allora invite tutti i suoi concittadini a fare penitenza pubblica e pri-
vata, con il digiunare per tre giorni consecutivi a pane ed acqua e tutti in-
distintamente grandi e piccoli dovevano fare questo digiuno. Una sola
volta al giorno si doveva mangiare un pezzo di pane, come una sola volta
i bambini nelle fasce dovevano prendere il latte.
Trascorsi i tre giorni si fece una grande processione penitenziale
per le vie della città. Tutti gli uomini, clero compreso, portavano al colla
una fune per darsi la disciplina durante il percorso. Le donne, invece,
portavano i capelli sciolti e una corona di spine in testa. 155
TI corteo terminava in piazza Colonna e proprio da quella inferriata
che circonda l'obelisco, predico al popolo e alla stesso tempo pregè il Si-
gnore perché usasse misericordia.
Questa piazza, pur essendo spaziosa, non era sufficiente per conte-
nere tutti, cosl che la folla si riversava per il Corso S.Sabino, - via centrale
della città - e in altri vicoli vicini. Nel momento della predicazione il SD
volle vicino a sé la statua della Madonna della Salette che si conservava in
quel tempo presso la chiesa di San Francesco e, mentre tutti si aspettavano
le sue parole, egli prese la corda che portava al collo e si battè cosl forte
che quattro uomini non riuscivano a toglierla. ·
Fu imitato da tutti, clero e popolo. Finito di battersi cominciè la
predica. Tutta la gente ascoltava con impressionante silenzio e grande an-
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sia.
"Popolo di Canosa - esclamava - abbiamo celebrato il tri-
duo, abbiamo organizrato la processione penitenziale, ma
la grazia non l'abbiamo ottenuta, perché non si lascia il
peccato disonesto. Il cielo è diventato di bronza, la mana
di Dio è sopra di noi come quando Jurono bruciate le cin-
que città, Sodoma e le altre, e che, credete che non è lo
stesso Dio di allora ? Un'altra speranza c'è, se Jaremo co-
154 RICCARDOLa PEZ, Deposizione, p. 2.
155 Ricordi di una suora di Canosa, p. 3.
156 Ricord i di una suora di Canosa, pp. 3-4.