Page 252 - Positio II
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252                        Biografia documentata

                                Giunti al duomo, dove a stento si potette arrivare, TI SD dal pergamo
                          rivolse il saluto alla sua città, al suo popolo, invitando a ringraziare il Si-
                          gnore che per intercessione dei Santi Patroni, lui aveva ottenuto dai Supe-
                          riori il tanto desiderata permesso di allontanarsi dalla Casa Provincializia
                          di Pagani dove allora esercitava l'ufficio di Superiore.
                                Dopo aver assistito alla benedizione, impartita dal Canonico De
                          Muro, fu accompagnato sulle stanze della sacrestia dove alloggiè per
                          sua esplicita richiesta insieme al P. De Ruvo e al suo domestico che 10
                          assisteva.
                                A gara fecero alcuni Sacerdoti per poterlo ospitare nelle loro abita-
                          zioni, ma invano, perché egli preferl: "rimanere presso la nostra Eccelsa
                          Signora, la Madonna della Fonte, per la ragione che non mi fido di girare
                          il paese per raccogliere l' obolo, ma invece la buona popolazione me la
                          porterà in chiesa ai piedi della nostra Inclita nostra protettrice".394
                                Egli non uscirà mai dalla sua stanza se non per cenare 0 per altre
                          necessità.
                                La si trovava inginocchiato ai piedi del letto, immerso in una pro-
                          fonda preghiera interrotta di tanto in tanto da singhiozzi.
                                TI giorno appresso iniziè il sua apostolato di bene, il sua apostolato
                          di pace.
                                Malfermo in salute, tutto tremante nella persona, avanzato negli an-
                          ni, con 10 sguardo basso offriva uno spettacolo celestiale, specialmente
                          quando vestito dei parametri sacri, dalla sacrestia si portava all'altare del
                         . SS.mo a celebrare la Santa Messa, a parlare ogni giorno al popolo nume-
                          roso, di Dio e della vita eterna.
                                Assistere a quella Messa significava stare per più di tre quarti
                          d'ora in vero godimento spirituale ed il popolo fin dal primo giorno
                          provo questo sollievo e numeroso interveniva in quell'ora, restando ra-
                          pita specialmente quando le sue braccia tremanti si sollevavano in alto,
                          stringendo fra le dita il Corpo e il Sangue del Signore, braccia che veni-
                          vano sorrette dalle mani del Canonico Iacobone designato ad assisterlo
                          durante la Santa Messa.
                                Dalle ore otto di ogni giorno all'una dopo mezzanotte il sua lavoro
                          era costante, assiduo.
                               Non appena 10 si vedeva sulla porta del Duomo mentre stava per usci-
                          re, il popolo, che aspettava, additandolo con l'indice della mana destra, ri-


                               394 A. Losrro, Lettera deI 20 ottobre 1914, Pagani.
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