Page 320 - Positio II
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320                        Biografia documentata


                                         La scienza aveva proclamato che la guarigione della signora
                                         non si sarebbe avuta ma che invece certa era la sua morte.
                                         Il figlio era corso a Pagani, e non trovando il Padre Losito
                                         che era a Roma, là corse il giovane.
                                         Il Padre santo Losito gli aveva risposto: vostra madre vivrà;
                                         ritornate a Napoli e li troverete che essa ha ricevuti i santis-
                                         simi sacramenti e dopo di questi risorgerà a florida vita.
                                         In mezzo aIle scale il figlio ritornato in Napoli, trovè che
                                         scendeva il SS. Sacramento portato in Viatico alla inferma,
                                         e montato in casa corse frettoloso al letto della madre,
                                         portandole la benedizione augurale deI P. Losito, al che la
                                         madre sorrise e come destatasi da letargo gigante, fu vista
                                         correre alla guarigione.
                                         A quanta ho saputo scrivere   è certo si unirà il coro dei
                                         mille testimoni della vita deI P. Losito e canteranno tutti un
                                         inno al Dio meraviglioso nel Santo suo servo e da questo
                                         otterremo sempre copiose grazie".480

                                         2) "Nel 1912, nel mese di febbraio, fui colpita da una forte
                                         anemia celebrare, accompagnata da una forte sordità, dolori
                                         atroci alla testa e allo stomaco e accompagnati da un conti-
                                         nuo vomito.
                                         Con questa forte malattia stetti 19 giorni.
                                         In quell'epoca stavo in casa di una sorella Emilia in Trini-
                                         tapoli.
                                         Tutti i medici diedero risultato definitivo che non c'erano
                                         mezzi di guarigione.
                                         Mia sorella Emilia presa da un forte spavento a sentire la
                                         notizia, scrisse a P. Losito, sua zio, che a sua volta rispose
                                         in questi termini: "Addoloratissimo della grave malattia di
                                         Celestina, qui le mando l'immagine di Domenico Blasucci,
                                         chieda a lui la grazia con fervore e prima che le verrà con-
                                         cessa la grazia, devesi confessare e comunicare".
                                         In quella giornata che ricevette detta lettera, ero molto gra-
                                         ve; mi fu consegnata la lettera, dopo letta, non mancai di
                                         fare quanta lui diceva.


                                4XlJ B. CONTEGNO, AI molto Rev.do P. Provinciale D. Emilio laco vetti deI SS.R, Lettera dei 12
                           setternbre 1917, Santacroce ad Arsolane.
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