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P.  Antonio Maria Losito nell'Archivio particolare di Pio X   201

                    Il calice  ? !. ..  Ed un calice di tanto valore artistico,  stupen-
              damente ornato di simboli eucaristici,  e  di  altri relativi alle sue
              provvidenziali encicliche!  Un calice offerto a Sua Santità!  Un ca-
              lice  dato,  nel figlio,  a  suo  padre s.  Alfonso!  Santo Padre,  tutti i
              suoi predecessori che conobbero s.  Alfonso venerarono in lui lo
              strenuo difensore dei diritti della Santa Sede,  il  dottore della in-
              fallibilità  pontificia,  il  grande  divoto  del Vicario  di  Gesù  Cristo,
              che, per un miracolo stupendo di Dio, venne ad assistere il papa
              Clemente XIV  alla sua morte. Papa Pio IX venne a Pagani, e  do-
              po aver celebrato sul corpo del Santo si tolse l'anello dal dito per
              metterlo a  quello di s.  Alfonso.  Papa Leone XIII  offrì alla tomba
              di s. Alfonso un bell'ostensorio; ma Sua Santità ha superato tutti
              collo splendido dono del calice.
                    La  sua  paterna  lettera  che  parla  con  tanta  tenerezza  del
              suo diletto figlio,  e si congratula, e si degna ringraziarlo, e fa vo-
              ti per lui, oh quanto mi ha commosso!  40  La volli sentire in ginoc-
              chio, mentre la leggeva l'E.mo Cardinale van Rossum, presente il
              vescovo  di  Nocera 41  ,  il  p.  generale e  moltissimi  miei  confratelli
              della provincia napoletana. Nella messa giubilare fu letta dal per-
              gamo, e fu tanta la commozione della grande moltitudine, che ne
              piangevano per tenerezza.
                    L'indulgenza plenaria non solo per me, ma anche per tutti
              i miei confratelli, e  per tutti i fedeli che si  confessavano e  si  co-
              municavano. Questa notizia predicata e divulgata nei giorni pre-
              cedenti chiamò agli otto confessionali tanta gente,  che i confes-
              sori si vedevano perduti. Nella messa, questa chiesa, quantunque
              grande, era tanto stivata,  che molti stavano all'impiedi. Celebrai
              all'altare maggiore, dove da anni non aveva potuto celebrare, col
              calice di Sua Santità;  ed all'intonazione del Te  Deum e  dell'Ore-
              mus il  Signore mi dette tale  corpo  di voce da rimbombarne per
              tutta la chiesa,  e fare meravigliare tutti!  Effetti della sua aposto-
              lica benedizione!  Oh che sia benedetto in eterno il  nome di Sua
              Santità!  Viva  per anni interminabili l'amatissimo mio  Santo  Pa-


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               ,      Cfr il testo della lettera del Papa, che porta la data del 5 aprile 1912,
              in GREGORIO, Pio X e P. Losito, 186.
                    41   Era mons. Luigi Del Forno (1842-1913), vescovo di Nocera de' Pagani
              dal1885 alla morte. Cfr R.  R.ITZLER- P. SEFRIN, Hierarchia catholica, VIII, Patavii
              1978,420.
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