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P.v -Cap. XV: Padre A. Losito Provinciale Redentorista (1909-1912) 237
Lodino per noi il vostro SS. Nome le creature tutte; il Cielo, la ter-
ra, il mare, e tutte le meraviglie che in essi si contengono.
Ed ora, 0 Signore, noi faremo un nuovo patto, un'alleanza eterna,
che noi ci dipartiremo sempre da figliuoli e voi sempre da padre.
Noi sarema fedeli ad osservare i vostri divini comandamenti,
cammineremo sempre nella vostra santissima Legge, confesseremo
a fronte altera e con coraggio grande la Fede dei Padri nostri e voi,
o Signore, continuate ad esserci propizio, allontanate da noi qua-
lunque avversità e colmateci sempre di nuovi e maggiori benefizi
che siano caparra del giudizio eterno che ci darete nell'eterna Ge-
rusalemme del Paradiso.
Si, miei amati Concittadini, questo è il nuovo patto che dobbiamo
fare con Dio, cioè che dobbiamo mantanerci sempre costanti nel
suo divino amore, lontani dal peccato ed osservatori dalla sua di-
vina Legge, assidui alla Chiesa, costanti al santo Rosario e fre-
quenti ai santi Sacramenti.
10 ho visto in questi santi Esercizi un vero intervento di Dio, veri
prodigi della grazia sua.
La confesso che ero trepidante per la cagionevole salute dei miei
Confratelli, ma Dio a cui niente è difficile ha dato robustezza ai
deboli per operare da veri apostoli alla salute delle anime vostre; io
non avrei saputo augurarmi che tutti sorgessero come un sol uomo
per carrere a gettarsi con tanta ansietà tra le braccia di Dio.
Evviva il popolo di Canosa ! Evviva il popolo di S. Sabino! il po-
polo eletto da Dio per magnificare le sue grandezze!. ....
Ho saputo ancora dai miei Confratelli il bellissimo Altare Basili-
cale che avete fatto, mi dicono che è un Altare veramente bello,
degno di S. Sabino e del popolo suo.
Me ne congratulo con voi dall' intima del cuore e veggo la neces-
sità di un Organo, che risponda alla magnificenza del Tempio ed
alla maestà dell' Altare.
Sarei venuto tra voi sulle ali dei venti, ma le mie infermità me 10
hanno impedito; ho pero fede ai nostri santi Protettari, di venire fra
non molto a consolarmi tra voi e col divino aiuto, si dovrà fare un
Organo degno di voi; che porti al Cielo le melodie dei vostri pen-
sieri, dei vostri affetti e delle azioni vostre.
Ed ara non mi rimane, che ringraziare voi tutti delle tante amabi-