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346 Biografia docurnentata
Antonio Ma Losito nacque nel dicembre deI 1838 in Canosa di Pu-
glia da famiglia onestissima: ottimo cittadino il padre che si chiamava
Antonio, e donna di singolare pietà a madre - Celeste Russo - la quale so-
leva ripetere che non sarebbe stata pienamente contenta se il Signore non
le avesse reso santo questo figliuoletto. Onestissima famiglia ed agiata,
anzi, a quel che pare, doviziosa. Tre mesi prima che nascesse il nostro
Antonio mori il padre, e la madre, per l'affezione grande che aveva deI
defunto marito, voIle che il bambino si chiamasse cosl, e voIle dippiù che
le fasce onde involgerlo appena nato fossero listate a nero. Se non che la
grazia di quel bambino e 10 splendore della sua faccia destè tanta meravi-
glia tra i parenti che una zia non permise affatto che il nipotino venisse
cinto di quelle fasce abbru nate, perché, diceva, questo bambino dovrà es-
sere la letizia e la gloria della famiglia nostra.
La infanzia di tutti è bella, perché la innocenza di Dio ne involge
allora ed aure celesti scherzano intorno aIle sorridenti creaturine. Ma
certo più bella è l'infanzia di quei fanciulli che Dio pare tuffasse nel
pelago della chiarezza, prevenendoli colla sua grazia e predestinandoli a
gloriosa meta.
Antonio Losito è tutto di Dio. 1 suoi trastulli sono 0 seguito 0 ap-
parecchio aIle preghiere. Si diletta in comporre altarini e farla da sacer-
dote. Sempre lontano ed alieno da quanto pua maculare, è dolcemente
tirato a Dio . Dominus autem assumpsit me. Raccontando ai Confratelli
come rimase orfano nella sua prima età, essendogli morto il padre prima
dei nascimento, come si è detto, e poi la madre quando egli era appena
in sul secondo lustra di sua vita; aggiungeva con piena uniformità al
volere di Dio: Pater meus et mater mea dereliquerunt me, Dominus au-
tem assumpsit me.
Iddio 10 attirava ed egli corrispondeva... Quel mondo di albori , quel
profumo di gigli, nel quale si muovono, come angeli visibili , i bambini,
ahimè d'ordinario sparisce appena si risveglia la umanità di Adamo; alla
innocenza e semplicità subentra il mondo colla sua malizia.
Pare che il nostro Antonio non abbia smesso l'abito della sua prima
innocenza. Sernbrè dunque un bambino, anzi un angelo. Anche nelle su-
preme ore della sua giornata quando mancava poco al sopravvenire della
morte, le sue pupille riverberavano chiarezza infantile, ingenuità, innocenza
di cuore, nonostante che sopra quell'anima eran passati 78 anni di vita tra le