Page 378 - Positio II
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378 Biografia documentata
Pari all' umiltà era la mansuetudine. Dov'è l'una, è anche l'altra.
Sono virtù gemelle e indivisibili pel' natura. Perciè , era costantemente
dolce, soave amabile; non si turbava mai pel' qualunque evento, pel' qua-
lunque disastro, contrarietà od offesa; non era mai emozionato 0 agitato,
come se ogni cosa gli fosse estranea e indifferente. Egli in tutto guardava
le disposizioni di Dio, e tutto accettava con piena rassegnazione al divino
volere, benedicendolo sempre nelle cose prospere 0 avverse. Lo so io
quante volte riceveva dei rimproveri pel' cose che non andavano a sangue
a certi individui l Ma, egli umilmente e soavemente ascoltava, senza mai
imporsi a qualche insolente, nepp ure con alzare la voce per far rispettare
l'autorità. Il silenzio dell' agnello era la sua abituale risposta. E se persone
andavano a sfogarsi con lui contra qualche rivale loro, 0 contro presunti
avversari, Antonio aveva solo parole di carità senza mai far causa comune
con chi stizzosamente parlava. Pel' qualunque offesa avesse ricevuta non
solo non reagiva, ma perdonava subito col cuore e col portamento, restan-
do sempre l'amato padre di tutti .
È superfluo aggiungere che, durante tutta la sua vita, non pronunzio
mai una parola ingiuriosa 0 offensiva, benché minima. Anzi l'amabilità e
pietà d'Antonio si estendevano perfino aile bestioline. Più volte alcuni
giovanetti credettero fargli gradito don o, offrendogli uccelli vivi. Egli al
vederseli in mana: Poverini, poverini, dice va, diamo loro la libert à. An-
date cari uccelletti, a cantare le lodi di Dio. E, cosi, pieno di gioia, vede-
va loro prendere il volo! Le persone, attratte dalle sue virtù, non si sazia-
vano mai di guardarlo, di parlargli, di seguirlo, ripetendo: Quanto è buo-
no; quanto è amabile il P. Losito!... e veramente un santo!...
P. Antonio, che s'imponeva con le sue virtù e trascinava all'os-
sequio, avrebbe potuto dominare tutti; ma era soggetto a tutti, sino agli
uguali e inferiori. Era umilissimo; percio gli era facile l'ubbidienza.
Tale virtù pel' se è la più difficile; ed, esercitata a perfezione, è un gran-
de eroismo. Essa importa non aver proprio giudizio in nessuna cosa; ma,
sottoporlo sempre a quello degli altri; non possedere più volontà pro-
pria, ma uniformarla in tutto alla volontà altrui. Da cio risulta chiaro che
una persona, che esercita una perfetta e cieca ubbidienza, muore al
mondo e a se stessa. E P. Antonio era morto al mondo, al proprio giudi-
zio, alla propria volontà.
A compimento deI bello e prezioso quadro deI P. Antonio, lasciate-
mi dire qualche cosa della sua penitenza e mortificazione. La perfezione,