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P. IV - Cap. XII: Da Pagani a Canosa: il restaura deI duomo di S. Sabino  147

                                 TI P. Losito, ricordandocene il fatto , l'attribuiva ad un vero
                                 miracolo della Misericordia e della Bontà Divina".273

                                 b) "Sia i confratelli che i superiori avevano grande concetto
                                 della sua virtù.
                                 TI P. Leone, superiore della casa di Angri, quando 10 anda-
                                 varno a visitare da studenti e gli presentavarno gli ossequi
                                 deI P. Losito, che ci mandava spesso a visitarlo e si racco-
                                 mandava alle sue preghiere, ci diceva: - TI P. Losito dispone
                                 di me; egli deve pregare. - Con quanta stima il P. Losito ci
                                 parlava deI P. Leone, ce 10 mostrava come eroico nella
                                 virtù e ci raccomandava di leggere le sue operette spirituali;
                                 quando mort nell 'agosto 1902, volle venire ad accompa-
                                 gnarlo fino al cimitero, assieme al provinciale deI tempo P.
                                 Iacovitti e P. Petrone che tenne l'elogio funebre, e quando
                                 si celebrè il trigesimo a Valle Pompei, con elogio funebre
                                 del P. Stigliano, ci andammo tutti gli studenti accompa-
                                 gnati dal P. Losito che prese parte all'assoluzione deI tu-
                                 mulo assieme a D. Bartolo e alla contessa De Fusco.
                                 Credo che il P. Leone abbia consigliato D. Bartolo e la
                                 contessa a dirigersi e confessarsi dal P. Losito".274


                                 c) "Verso l'anno 1900 fu invitato a venire a Canosa per fa-
                                 re un corso di esercizi spirituali al popolo.
                                 Ricordo che l'ottimo sacerdote D. Antonio Sergio, ora ar-
                                 ciprete, si impegnava per farlo venire.
                                 Diceva: - Un suo richiamo farebbe tanto bene - Egli non
                                 potè accettare questo invito, pero fece stampare sopra tanti
                                 foglietti una sua predica.
                                 Intimava ai suoi concittadini di lasciare il peccato dicendo
                                 tra le altre cose: - Vorrei avere la voce deI tuono per scuo-
                                 tere i miei concittadini e dire ad ognuno: strappate il pu-
                                 gnale che avete conficcato con i vostri peccati nel cuore
                                 Sacratissimo di Gesù - (..).




                        273G. PALMIERl, Ricordi, pp. 3-4.
                        274 Ibidem, pp. 7-8.
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