Page 144 - Positio II
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                               Infatti eretto con obole deI popolo, raccolto con grande fatica dal
                         SD, aiutato dall'anziano Cano Concilio nel 1905, coste la bella somma di
                         L.15000 (quindicimila lire).
                               Quest'opera fu eseguita grazie anche aIle offerte devolute da Save-
                         rio Stringanni, socialista convertito, al.quale numerose furono le sollecita-
                         zioni che il SD mosse, poichè aveva più volte mostrato il desiderio di far
                         costruire a proprie spese un altare basilicale in sostituzione dell' antico al-
                         tare maggiore.
                               Fu consacrato il 16 gennaio 1910 da Mons. Staiti, Vescovo di An-
                         dria, in onore di San Sabino Vescovo, sul quale per grazia concessa dal
                         Sommo Pontefice Pio X, con suo rescritto autografo deI 27 settembre 1908,
                         si poteva celebrare "versus populum", nelle feste solenni della Chiesa.
                               L'altare ebbe anche delle vicissitudini particolari fino a divenire un
                         "caso liturgico, presentato a Roma presso il Prefetto della Congregazione
                         dei Riti, sulla base dell'esistenza di un decreto della stessa che vietava di
                         consacrare un altare poggiato su quattro colonnine di cui il vuoto era de-
                         stinato ad un armadio per sacri paramenti.
                               La relazione deI Vescovo diocesano 10 presentava cosl:
                                       "....Innalzato nel mezzo deI presbiterio il baldacchino sotto
                                       il quale si è eretto l' altare a forma di altare papale, in modo
                                       da potersi celebrare di faccia al popolo".
                               La novità (allora inaudita) era data dal fatto che esso era isolato e
                         senza registri per i candelieri, consistendo unicamente in una lastra di
                         marmo, poggiante solamente sopra quattro colonnine di marmo messe ai
                         quattro angoli.
                               La richiesta per la sua consacrazione veniva viziata perchè le rubri-
                         che liturgiche contemplavano solo gli altari fissi 0 stabili, con il sottoalta-
                         re chiuso.
                               Questa difficoltà "tecnica" vietè la consacrazione.V''
                               li SD interpose la sua parola e la sua sollecitudine presentando, a
                         seguito dell'udienza avuta il 25 settembre 1908, una supplica al Papa Pio
                         X. Ottenne con rescritto di suo pugno la facoltà di poter consacrare il
                         nuovo altare basilicale, dichiarandolo papale.


                                       "NIL PROHIBET QUOM INUS ALTARE CONSECRETUR, ET
                                       FACULTAS ETIAM CONCEDITUR CELEBRANDI SUPER HOC


                              270 A.S.D. Lettera di Mons. Staiti dei 1906.
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