Page 235 - Positio II
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P. v - Cap. XV: Padre A. Losito Provinciale Redentorista (\909-1912)  235

                          Abbandoni l'empio le perverse sue vie e l'uomo iniquo i suoi mal-
                          vagi consigli e ritomi al Signore, il quale gli userà rnisericordia.
                          Quel Dio che non sapemmo conoscere nella copia dei benefizi
                          confessiamolo a vista del flagello.
                          Anche quel Poeta del gentilissimo disse: Coelo tonante; credidi-
                          mus Jovem regnare.
                          Tomiamo dolenti del male operato, ritrattiamo la nostra incredu-
                          lità, e confessiamo nella sincerità del cuore: Tu solus, Sanctus, tu
                          solus Dominus, tu solus Altissimus Jesu Criste. Ai piedi dei suoi
                          Ministri confessiamo le nostre colpe ed il Signore si ricorderà
                          delle sue antiche misericordie.
                          Non ci facciamo travolgere dai miscredenti, dagli apostati del
                          diavolo, ma serbiamoci costanti nella fede e nella pietà dei Padri
                          nostri quando la Città di Canosa si faceva ammirare pei senti-
                          menti religiosi.
                          1figli siano obbedienti ai genitori, i genitori di buon esempio ai fi-
                          gli, non più discordia tra voi.       .
                          Siamo tutti fratelli di cui il Padre è Dio, e Maria è la nostra Madre.
                          Non più fatica la festa, non più ubriachezze, non più bestemmie,
                          non più disonestà, ecc. Vi raccomando inoltre l' ordine e la calma,
                          il rispetto alle leggi ed alle Autorità, le quali innanzitutto procura-
                          no il bene della nostra salute col mettere in pratica tutti quei mezzi
                          per scongiurare il terribile flagello.
                          Nè vi ribellate loro, col sentire tante false voci di veleno, sparse a
                          bella posta da chi desidera il vostro peggior male.
                          Come? Si fa tanto per allontanare dalla nostra Città questo flagello
                          distruttore mediante la sollecitudine el'energie delle vostre Auto-
                          rità e voi volete cosl facilmente credere a quelle tristi e perfide vo-
                          ci, che sono certo insinuazioni di anime diaboliche?
                          Piuttosto ricorriamo al valevole patrocinio dei nostri S. Protettori,
                          mentre io vado ricordando al Signore la preghiera caldissima del
                          nostro Padre e Protettore S. Sabino: Peto Domine ut quiescat ira
                          tua et esta placabilis super nequitiam populi mei.
                          Siate assidui alla Chiesa, ai S. Sacramenti, al S. Rosario. Cosl fa-
                          cendo sono certo, sicurissimo che il flagello mandata a nostro ster-
                          rninio, si cangerà in sorgente di vita, di salute, di prosperità, di ogni
                          Benedizione di Dio.
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