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P. VI - Cap. XVII: La morte deI SD, le prime riesumazioni e traslazioni  289


                         TI nuovo sepolcro era ricoperto da una lapide di forma rettangolare
                   posta allato sinistro dell' evangelo e presentava la seguente iscrizione:


                           "Q UI RIPOSANO LE SPOGLIE MORTALI DEI DUE SERVI DI DIO REDEN-
                          TORIST! PADRE GIUSEPPE MARIA LEONE MORTO IN ANGRI NEL 9
                          AGOSTO 1902 E PADRE ANTONIO MARIA LOSITO MORTO IN PAGAN!
                          NEL 18 LUGLIO 1917. TRASPORTATE IN QUESTA CONGREGA NEL 30
                           OTTOBRE 1920 ".427

                         TI piccolo sepolcro fu continuato ad essere visitato privatamente da
                   fedeli che si raccomandavano al P. Losito anche venendo appositamente
                   da Canosa senza, pero, alcun segno di cuIto come exvoti, quadri, tavolette
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                   votive ed altro.
                         LI rimase sino all' anno della seconda traslazione.
                         Tra i principali artefici del ritorno delle spoglie mortali del P. Losito
                   nella sua Canosa, possiamo citare S.E. Mons. Francesco Minerva arcive-
                   scovo di Lecce.
                         Egli aveva conosciuto personalmente P. Losito nel 1914 è fu presi-
                   dente del processo rogatoriale nella Diocesi di Andria. Anche il Vescovo
                   diocesano Mons. Giuseppe Lanave e tantissimi canosini, espressero il desi-
                   derio di avere in Canosa le spoglie mortali del P. Losito tumulate a Pagani.
                         Tale richiesta fu da lui rinnovata all'inizio del 1972 dalla sede ve-
                   scovile di Lecce, ove era Vescovo, al Padre Generale ed al Padre Provin-
                   ciale dei Redentoristi come pure al Vescovo di Pagani in Nocera.
                         La sera del 17 luglio 1972 aIle ore 20 nell'oratorio della congrega
                   degli uomini adiacente alla Basilica di S. Alfonso in Pagani, il Vescovo
                   diocesano, alla presenza di eminenti personalità, procedette alla ricogni -
                   zione esterna ed interna della cassetta contenente le spoglie del SD P.


                         427 L'uma era ubicata al lato sinistre in piano . poco distante dal primo gradino dell 'altare.
                            Il sepolcro conteneva in due cass ette di zinco mun ite di sugge llo dei!' Autorità Ecclesiastica le
                   ossa dei SO P. Giuseppe Mari a Leone e P. Antonio Maria Losito,
                            Oetto sepolcro nella parte sottcrra constava di quattro sezioni longitud inali, duc delle quali
                   des tinate per le cassette delle reliquie dei SO, altre due vuote. Una lapide marmorea ricopriva il sepolcro in
                   tutta l'e stensione esteriore della misura di cm. 170x78 e mm. 25 di spessore. Nel dicembre 1939 si notaron o
                   delle fessure in tale lapide mannorea prod otte 0 dal freddo inten se 0 da altre ragion i non precisate . Furono fatti
                   dei lavori e si provvide alla rimozione della lapide fessurata e alla sostituzione di essa con unaltra ugualrnente
                   marm orea risultando in misura cm 92 x80 e mm. 25 di spesso re con riprodotta la stessa iscrizione. Nessuna
                   alterazione, nè rimozione, bench é minima, fu apportata aile due cassette delle reliquie dei SO.
                            CFR . Processo sul non cuit a, Dichiarazione dei Sup eriore Provinciale dei Redentoristi, P. Biagio
                   M. Parlato, Sessione VII, p. 36.
                         42X Processo sul non culto, Sessione Il, domanda n.6 e Sess ione VII, Deposizione dei teste Francesco
                   Marcone, sacrestano della Basi lica di Sant' Alfonso.
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