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P. Ill - Cap. VIll: Il profetasullestradedell'esodo:da Materdomini a Canosa  83

                                 f) "TI seguente fatto è avvenuto nella mia famiglia, sotto i
                                 miei occhi e 10 posso pienamente attestare anche con giu-
                                 ramento.
                                 Era verso la fine di maggio 1875.
                                 Mio padre conduceva in fitto la masseria Locone sull' 0 -
                                 fanto, contrada di Canosa allato opposto dell'Ofanto, con-
                                 trada di Cerignola; esiste sopra un' alta rupe la cappella
                                 della Madonna di Ripalta, protettrice di Cerignola, dove si
                                 conserva il quadro della SS. Vergine.
                                 Una domenica, seconde il solito, si presenta il custode dei
                                 nostri animali e di detta masseria; mio padre domandè che
                                 si faceva in campagna e come andavano le cose. Si ebbe in
                                 risposta che tutto procedeva benissimo, che gli animali sta-
                                 vano bene e che i campi cominciavano la loro maturazione
                                 e che voleva una tavola per segarla in due per coprire
                                 l'imboccatura del pozzo dell'acqua sorgiva, perché erano
                                 arrivati i bruchi nei nostri erbai confinanti ai seminati.
                                 Appena mia madre sentl tale notizia chiamè la serva e
                                 manda a chiamare il Padre Losito che dimorava in casa di
                                 mie fratello assistito dal fratello laico Ciccio Alvino.
                                 Alla chiamata, yenne subito il P. Losito e dopo il "Sia 10-
                                 dato Gesù e Maria", gli disse mia madre: "Antoniuccio,
                                 sono arrivati i bruchi alla masseria, adesso mi distruggono
                                 tutto", ed egli seduto vieino disse: "Zia Emilia non temere,
                        ./       non ti faranno un centesimo di danno".
                                 "No, riprese mia madre, i bruchi portano la rovina", e il
                                 Padre Losito: "Zia Emilia, te l'ho detto, non ti faranno un
                                 centesimo di danno".
                                 Mia madre di rimando gli disse: "Padre, domani dobbiamo
                                 andare fuori a benedire i seminati". Difatti, all'indomani
                                 posti in carrozza il P. Losito, fratello Ciccio, mio padre,
                                 mia madre, consegnati l'occorrente per la benedizione,
                                 partirono. Fatta l'acqua santa ed arrivato il momento di be-
                                 nedire, il nostro caro Padre Losito disse a mio padre: "Zio
                                 Giuseppe, voglio per piacere che andando a benedire mi
                                 condurrete nel punto dove si uniscono i vari generi di se-
                                 menze, cioè grano, biada e senape". LI condotto domandè:
                                 "Zio Giuseppe indicatemi i seminati di mio cognato, che
                                 metto l' intenzione della benedizione": cio fu fatto.
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