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Il redentorista Antonio M.  Losito (1838-1917) e il papato   323


                    2.  - "Essere  Chiesa" nel Mezzogiorno  tra vecchio  e nuovo se-
                         colo
                    Il  "distacco" da Roma, poco esemplare agli occhi delle au-
               torità vaticane, giustificò nel Mezzogiorno la realizzazione di al-
               cune indagini tese a individuare le ragioni della diffusa discrasia
               fra il tradizionale "stare in Chiesa" e l'innovativo "essere Chiesa"
               sancito  dal  magistero.  Alla  fine  del XIX  secolo,  Giulio  Vaccaro
               (1898-1924),  arcivescovo di Bari,  nella sua prima lettera pasto-
               rale, descrisse la "distanza" della società civile dal senso ecclesia-
               le e scrisse:
                       Molti  laici  considerano i  sacerdoti,  i vescovi,  il  papa  stesso,
                    come persone estranee al civile consorzio e rilegate a una ristret-
                    tissima azione in sacrestia, con relativo ordinamento, quasi direi
                    di casta, senza corrispettiva aderenza ai laici.  [ ... ]  Per così fatti
                    uomini [ ... ]  il sacerdote, il vescovo, sono estranei del tutto a lo-
                    ro;  e se pure non li perseguitano o li odiano, certo li riguardano
                     con massima indifferenza, come persone che sono fuori l'ambito
                     delle loro aspirazioni, dei loro negozi, della loro vita, tutta mate-
                     riale, tutta terrena, tutta mondana.  15
                     La denuncia del presule barese riecheggiò tra le pagine del
               verbale della Conferenza Episcopale Beneventana - comprensiva
               delle diocesi dell'avellinese, del beneventano, del Basso Molise e
               della Puglia  settentrionale  - che,  durante l'incontro  tenuto  a
               Montevergine dal 22 al24 maggio 1899, denunciò, tra presbiteri
               e fedeli,  «la mancanza di spirito papale, la mobilità del carattere,
               l'ignoranza del suo vero oggetto, e la grande diffusione dei gior-
               nali liberali anche fra gli ecclesiastici». Al termine della riunione,
               i vescovi decisero di dover «ridestare nel popolo l'affetto filiale e
               la venerazione  verso  il  Romano  Pontefice»  attraverso  la «istru-
               zione  catechistica»  e  la  «diffusione  di  buoni  giornali  cattolici
               [  ... ]  esortando principalmente il  clero ad associarsi e procurare
                                                  16
               la formazione di società cattoliche».  ln quegli stessi anni, anche

                     15   G.  VACCARO,  Il  ritorno a Gesù Cristo  o l'Azione  Cattolica.  Lettera pasto-
               rale,  Tip.  Francesco Giannini e Figli, Napoli 1898, pp.  S-6.  Sulla figura dell'ar-
               civescovo, cf.  D.  MORFINI, Parrocchia e laicato cattolico nel Novecento meridiona-
               le.  L'episcopato barese di Giulio Vaccaro  (1898-1924), Edipuglia, Bari 2006.
                     16  ARCHIVIO  STORICO  DIOCESANO  -ASCOLI SATRIANO,  Verbale  della  riunione
               della Conferenza Episcopale Beneventana, 22-24 maggio 1899, p. 9.
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