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P. v -Cap. XIV: La difficile rettoria della Casa dei Redentoristi a Pagani 195
La fiducia nella Provvidenza gli venne incontro.
Nello stesso istante una nobile signora spagnola con biglietto di pre-
sentazione deI P. Generale, visita la tomba di S. Alfonso, fece cantare una
messa e diede per elemosina la cospicua somma di 500 lire.
"Vedete la provvidenza - ripeteva - il Signore ci ha voluto
ripagare al cento pel' cento quello che abbiamo dato ai po-
veri',.33ü
E' vero che moIti approfittavano, ma anche per loro aveva parole di
incoraggiamento.
Un giorno, insieme ai poveri, si presenta un tranviere che già aveva
ricevuto 25 lire di elemosina.
Fu riconosciuto dai Padri che volevano mandarlo via.
P. Losito dispose invece che si fossero date almeno poche lire per
l'incomodo di aver aspettato il suo turno.
Cosl in tanti altri episodi.
Ma vi era chi vergognoso di manifestarsi nella propria indigenza si
presentava direttamente a lui per chiedere il suo soccorso.v"
3. Prudenza e carità neZ governo dei religiosi
Dopo P. De Marco successe nella carica di Provinciale per 3 anni
dal 1909 al 1912.
li 16 ottobre deI 1909, festa di S. Gerardo, prese possesso della nuo-
va carica; si erano per la circostanza radunati Padri e studenti nella cap-
pella di S. Alfonso.
Consapevole delle sue infermità e debolezze fisiche era convinto
che Dio non di rado elegge degli infermi per la sua Gloria, per meglio
manifestare il suo intervento e perché nessuno abbia a gloriarsi innanzi a
Dio stesso.
E' dato che l'obbedienza fa miracoli, accettè senza reticenze.
I suoi religiosi li governo, all' insegna deI motto programmatico di
san Giovanni evangelista: "Figlioli, amatevi l'un l'altro (2 Gv. 5)".
Al di sopra, dell' osservanza delle regole, deI vote di obbedienza, di
castità e di povertà egli addita sui religiosi, la carità, come la "bella figlia
deI cielo".
330 G. PALMIERL Ricordi, p. 35.
331Cfr. S lI lIllII. • pp. 73-74, § 245; p. 79, § 268.