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P. v -Cap. XVI: Grandi realizzazioni di Canosa e ultime considerazioni 247
CAPITOLO XVI "l"
LE GRANDI REALIZZAZIONI COMPIUTE A CANOSA
E ULTIME CONSIDERAZIONI (1912-1917).
1. Il tempietto artistico alla statua taumaturgica del sacratissimo Cuore
di Gesù.
In occasione di una ostinata e persistente siccità che faceva langui-
re i campi di acqua, nell'ora terribile in cui si presentava 10 spettro della
miseria, quando comincio a mancare il lavoro e col lavoro il pane e col
pane la vita, migliaia di umili e fervorosi contadini si radunarono in fitte
schiere e in veste di penitenti, con funi al collo e corone di spine sul ca-
po, con le lacrime agli occhi, percorrevano le vie della città, gridando
perdono a Dio.
In ginocchio si trascinarono all'ingresso della Chiesa di San Sabino
fino ai piedi deI presbiterio dove pel' la circostanza vennero esposti i si-
mulacri dei Patroni della città pel' impetrare, merce la loro intercessione,
la grazia della pioggia mentre si flagellavano inesorabilmente il corpo con
funi e ferree catene.
E la fiducia cresceva, sorretta dalla preghiera dei bambini, dei gio-
vani, degli anziani e degli uomini laboriosi.
Una preghiera che tocco il Cuore di Gesù che in una statua, ai cui
piedi un buon nucleo di fedeli si flagellava, si manifesta sensibilmente
commosso.
La sera deI 14 aprile 1912, appena cominciata la funzione di un tri-
duo pel' la pioggia, nel passaggio deI SS. Sacramento che si portava
sull'altare maggiore si udi un grido tra le volte della Basilica di San Sabi-
no: "Miracolo! Miracolo!".
S'era visto infatti la statua deI Sacro Cuore aprire gli occhi, dopo un
breve lampo, volgere 10 sguardo al cielo, indi chinarlo sulla folla.
Su quel volto fu richiamata l'attenzione di tutti, e tutti notarono il
movimento di quegli occhi.
Una fiumana di gente d'ogni ceto e condizione si riversè in Chiesa,
stringendosi intorno alla statua miracolosa.