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366 Biografia documentata
Consideriamo l'uomo dimentico di sé, delle sue necessita, della sua
salute, di tutto. Infermo, mal si reggeva sulle gambe; pure andava ai fore-
stieri che l' attendevano: bisognoso di libertà 0 di riposo; pure serena-
mente ascoltava: atteso per la refezione dall'inserviente, non valeva a sot-
trarsi all' impulso deI suo cuore, che tiravalo al sollievo di qualcheduno
che aveva atteso 0 che era venuto da lontano: malato, a letto; la porta della
sua cella non era chiusa a veruno.
Sino a pochi giorni prima della morte, richiesto dettava biglietti di
carità a chi mandando paterna esortazione di ripurgar l'anima nel sacra-
mento della penitenza, e chi pregando di protezione per l'innocente ca-
lunniato. Ricordo con tenerezza che le ultime parole, dettate da lui sul
letto della morte, hanno l'impronta, il carattere della sua vita buona, pro-
fumata di amore.
Consideriamo ancora che l'apostolato di carità deI P. Losito a voce
o per iscritto tendeva sempre li, ad una vita cristiana di preghiere, di sa-
cramenti e di opere buone. La riuscita di qualsivoglia negozio, il buon
esito dei suoi consigli, poggiava sulla riforma dei costumi e sull'osser-
vanza della divina legge.
Dalle quali cose tutte non sarebbe inverosimile e molto mena strano
dedurre che speciale intervento divino più 0 mena diretto, più 0 mena
straordinario assisteva Losito nelle sue opere a favore deI prossimo.
3)
A. De Feo, Elogio funebre deI P. Antonio M. Losito
della Congregazione deI SS.mo Redentore.
Letto nella Basilica di S. Sabino in Canosa il lS settembre 1917,
Napoli, 1917
Diletti Canosini!
La vostra festa s'è convertita in lutto!
Era un avvenimento più che una festa il portarsi fra di voi deI
vostro santo Concittadino P. Antonio Maria Losito. Egli non è più; da
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due mesi è volato al Cielo... e voi par non sappiate credere a si du-
1 Morto il 181uglio 1917. ore 9.45 a Pagani.