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P. ID- Cap. VIII:Il profetasullestradedell'esodo:da Materdomini a Canosa 81
Trovandoci spesso con il Rev. Gagliardi, questi mi faceva
delle confidenze sul conta del detto Losito e mi diceva
chiaramente che quante volte si presentava da lui il Losito,
per riconciliarsi, egli tremava e sentiva cadere sopra di lui
come una caldaia di acqua bollente, perché non aveva dove
appoggiare le parole dell'assoluzione sacramentale "Ab-
solvo", non trovando materia sufficiente da applicarla, ri-
tenendo in P. Losito la innocenza battesimale, e cio più e
più volte me 10 ripeteva e me 10 confermava".132
b) "Si trovava in Canosa per la soppressione degli ordini
religiosi e in quel tempo andè ad abitare in casa del suo
fratello Sabino che in seguito mort lasciando orfani i suoi
numerosi figli.
Siccome questa casa era situata vicino alla piazza Colonna
e là si faceva il mercato, quel chiasso 10 disturbava mentre
diceva l'ufficio; ed egli, per amore al raccoglimento ven-
dette quella casa e ne compro una in campagna, lontana
dalla città più di un miglio, ed era situata dirimpetto ad una
chiesa dedicata alla Madonna di Costantinopoli. Là egli si
recava a celebrare e confessare. Quando, poi, si recava in
città perché invitato a predicare in tante diverse circostan-
ze, allora 10 riceveva nella sua casa,come una benedizione
del cielo il suo diletto fratello Nunzio e non 10 lasciava
partire se prima non riuniva tutta la famiglia, composta
dalla moglie e dai cinque figlie (erano tredici ma otto mori-
rono piccini, cioè cinque maschi e tre femmine) e tutti in
ginocchio attomo a lui si prendevano la benedizione. Mi fu
detto che in una di queste volte che si recava in casa del
fratello, una nipotina che allora (1871) contava appena tre
anni di età, si accorse che 10 zio conversava sempre con gli
occhi bassi. Ella non capiva niente di tutto questo e deside-
raya che 10 zio l'avesse corrisposta con uno sguardo.
Estemava questo suo desiderio dicendo: "Voglio vedere
come sono gli occhi dello zio missionario. Per ottenere
questo, si butta colla faccia per terra, credendo che in que-
132s.DECORATO C ANTORE, Vari ricordi, pp. 2-3.