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CAPITOLO XIII

                                PADRE ANTONIO LOSITO PREFETTO DEGLI STUDI
                                                       (1887-1907)

                         1. Dalla dispersione delle soppressioni alla difficile ricostruzione:
                               l'opera del P. Losito afavore degli studio


                               Si conc1udeva nel 1886 un ventennio di accanito antic1ericalismo
                         caratterizzato dalla soppressione di moite Case Redentoriste esistenti nelle
                         diverse provincie dell'ex regno.
                               TI grande esodo dei liguorini, iniziato nel lontano 1866, era termi-
                         nato e moiti Padri espulsi rientrano nelle loro antiche sedi.
                               Se la prima generazione liguorina contribui a irrobustire le radici del
                         nascente Istituto missionario, la seconda, 10 consolida nel periodo borbo-
                         nico permettendo ad esso di continuare a proc1amare l'abbondante reden-
                         zione di Cristo ai poveri.
                               La stessa Casa di Pagani con l'uma di S. Alfonso e la ricca bibliote-
                         ca fu incamerata dallo Stato italiano.i"
                               Bisognava riacquistarla ma non a nome della Congregazione, perchè
                         le leggi 10 vietavano, ma da private persone a nome proprio.
                               TI 1 giugno 1885 il sacerdote Gianbattista Paniccia e il Sig. Carlo
                                  0
                         Dilskron dichiararono di poter disporre della somma necessaria per la
                         compra del fabbricato di S. Michele, con l'annessachiesa di S. Alfonso e
                         gli appartamenti di proprietà del soppresso convento, al prezzo totale con-
                         venuto di lire quarantasettemila settecento.
                               TI reverendissimo P. Nicola Mauron, Rettore Maggiore che pratica-
                         mente guida tutta l'operazione servendosi dei due prestanomi versa la
                         somma di lire diecimila. 282


                               281 "Dopo il fallimento deI manicomio nel convento dei Padri Liguorin i di Pagani, i nemici della
                         chiesa si industriarono di spogliare il convento privandolo dei beni di cultura e di arte. L'ufficiale dei registro
                         di Saierno, Villani, scrisse al Rettore della chiesa di S. Alfonso in Pagani, l'I I dicembre 1880, per avere esatte
                         inforrnazioni sulla ricca biblioteca ivi esistente e già incamerata dailo Stato. Il P. Superiore il 14 dicembre 1880
                         rispose che era cosa a tutti nota il sequestro della biblioteca e che se 10 stimava necessario si sarebbe potuto ap-
                         prontare un alto legaie notariIe": P. PlETRAFESA, Profilo storico della casa di S. Alfonso a Pagani, Pompei, 1987, p. 82.
                               282 Il totale prezzo versato per l' acquisto della Casa di Pagani fu di lire 47'700 cosl suddivisi : la Casa
                         di S. Angelo a Cupolo verso lire 19'660, la provincia napoletana lire 2'526,20, la Casa di Pagani, ossia i Padri
                         rimasti a custodia della chiesa e della Casa di S. Alfonso, lire 3'983, il reverend issimo Mauron lire 10'000. Il
                         resto della somma yenne da altre fonti private eJo anonime: cfr. P. PIETRAFESA, 84.
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