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P. v -Cap. XIII: Padre Antonio Losito Prefetto degli studi (1887-1907) 165

Ad ogni buon conto i Padri presero la decisione di fondare una Casa
ad Angri con Rettore il P. Giuseppe Leone, cosi da essere rifugio sicuro in
casa di totale soppressione dell'antico convento di S. Alfonso.
In questo elima di instabilità politica e ricca di tensioni sociali non
bisogna trascurare le buone relazioni che intercorrevano tra il sindaco di
Pagani, i suoi consiglieri e i Padri, cosi anche con il prefetto di Salerno.
Quando nel 1887 di ritornè a Pagani, per la ricostruzione della Pro-
vincia si pensa subito al SD e al suo "fare paterno". TI SD mantenne tale
carica per oltre 20 anni fine al 1907.
Abitè sempre nella stanza attigua alla cappella, dirimpetto ai luoghi,
che danno sul chiostro del giardino.
Per molti anni gli educatori che subentrarono nell'incarico di Pre-
fetto si ispireranno alla sua metodologia e alle sue iniziative.
Un tale incarico, cosi delicato, esigeva una buona competenza di
teologia, di morale e Sacra scrittura come anche saggezza e santità di vita.
TI SD conosceva il greco, parlava discretamente il francese e da
maestro parlava e scriveva in latino.
Studiava con assiduità le Sacre Scritture specialmente le lettere
Paoline e le opere dei Dottori della chiesa.
Quanto alla santità di vita tutti 10 tenevano in grande considerazio-
ne, provata da una ricchissima esperienza pastorale tra la gente pugliese,
di cui si avvantaggerà molto quando tornerà in sena al suo Istituto.
Bisognava riorganizzare i rapporti tra le Case religiose e, fra l' altro,
bisognava mettere a disposizione la biblioteca di S. Alfonso per gli studi e
gli approfondimenti teologico morali.
In conformità alle prescrizioni della Santa Sede, opera anche la ri-
forma degli studi che da allora furono condotti con più organicità e com-
pletezza.
Ufficialmente P. Losito fu nominato Prefetto degli studenti a Pagani
il 16 ottobre 1894.

2. Metodologia didattico/spirituale nella formazione degli studenti.

Prefetto degli studenti era buono e sempre coerente sia nell'osser-
vare che nel far osservare ad altri la Regola per quanta dipendeva da lui.
Con il permesso del Papa, dormiva in una cella che mediante una
porticina posta di fronte al letto, comunicava con una cappellina nella