Page 193 - Positio II
P. 193

P. v -Cap. XIV: La difficile rettoria della Casa dei Redentoristi a Pagani  193

                      Incontrava il popolo di Pagani, specie gli uomini, tante in Chiesa
                 quanta nella sala della Congrega e solo raramente predicava in luoghi
                 pubblici.
                      Specialmente con i peccatori era indicato come il Padre che "con-
                 forta", il "maestro che guida" ed il "medico che guarisce" .325
                               "Una volta mi trovavo in sacrestia mentre il popolo ascol-
                               tava da lui la divina parola.
                               In chiesa erano tutti uomini ed io sentii un battimani, per cui
                               mi avviai alla chiesa per darmi ragione di tale accaduto.
                               Con sorpresa notai uomini che si schiaffeggiavano mentre
                               il padre dall' altare li eccitava in tal modo a riparare le offe-
                               se della bestemmia'Y'"
                      La direzione di anime non si rivolgeva solo ai paganesi 0 ai forestie-
                 ri, ma si estendeva anche a vari monasteri di religiose e religiosi.
                      Era richiesto ben volentieri dalle comunità religiose di S. Chiara e
                 Nocera dei Pagani; dalle monache della Purità, sempre in Pagani, dalle
                Figlie della carità in Napoli, dalle Suore Adoratrici di Castel S. Giorgio,
                in provincia di Salerno e da altre comunità.
                      Data la malferma salute non poteva contentare ogni richiesta.
                      Alle monache della Purità dettè degli articoli sulla educazione
                dell' educandato.
                      Si tratta di semplici norme.
                      Le prescrizioni riguardano l'accoglienza delle educande nell'istituto,
                la loro istruzione e alcune norme sulla corrispondenza e sulle visite.
                      Tutto si doveva svolgere, suggeriva il P. Losito, nel pieno rispetto
                delle prescrizioni della regola. 327
                      Come Rettore del Santuario di S. Alfonso chiese al Generale il per-
                messe di fare entrare della gente in chiesa prima della recita dell'Angelus
                del mattino come si praticava fin dai tempi di S. Alfonso e non al termine
                della stessa orazione.
                      La motivazione:
                               "Questa buona gente - scriveva - veniva a sentire la medi-
                               tazione, si faceva la Via Crucis, l'apparecchio alla Santa
                               Comunione, che faceva al principio della prima messa, do-


                      325 Cfr. Summ.• p. 66. § 214.
                      326 ce.Summ., p. 132, § 458.
                      327 Peeuna lettura completa di queste nonne si rimanda alla sezione "docurnenti" di fine capitolo (lett, A).
   188   189   190   191   192   193   194   195   196   197   198