Page 198 - Positio II
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                                        compresi e desiderosi di affidarsi con sicurezza alla divina
                                        speranza".337
                               La "carità" era la virtù che più delle altre comunicava ai suoi reli-
                         giosi. Parole ed atti erano comunicativi della sua carità verso Dio e verso
                         il prossimo.Y"
                               Recandosi in visita in altre comunità pel' incontrare Padri e studenti
                         tutti si ritenevano fortunati nel poter con lui colloquiare.
                               Non mancavano personalità che in visita al Santuario chiedevano un
                         suo colloquio. Per la festa di S. Alfonso del 1907 fu 10 stesso Padre Gene-
                         rale a presentarsi a Pagani su insistenza del SD.
                               Scrivendo un resoconto della festa annotava:
                                       ''fu la prima volta che il reverendissimo P. Generale abbia
                                       assistito a tale festa, ed abbia impartita la benedizione col
                                       venerabile la sera di S. Alfonso. Quale stupendo spettaco-
                                       lo, quale commovente cerimonia!
                                       Sul trono l'inclito vostro fondatore, sull'altare l'amatis-
                                       simo successore suo che a coronamento della festa benedi-
                                       ceva la comunità, l'immenso popolo! Non poteva combi-
                                       narsi meglio. Lo combina proprio S. Alfonso".339
                               Alla fine della stesso anno tenne un corso di esercizi spirituali di sei
                         giomi al Cardinale Gennari edificando tutta la comunità e nel novembre
                         dell'anno successivo egli tenne i santi esercizi al clero di Cerignola.
                               Nel febbraio 1909 partecipè alla missione tenutasi in Angri con altri
                         Padri.
                               Chiese ancora al P. Generale di assegnare alla Casa di Pagani altri
                         Padri.
                               1 presenti, sette in tutto, di cui tre invalidi, erano insufficienti al
                         mantenimento della stessa poiché vi si celebravano due messe nei giomi
                         festivi e frequente era la presenza di ordinandi, sacerdoti e prelati cui bi-
                         sognava predicare.f''"
                               Alcuni episodi testimoniano il profondo affetto che univa il Rettore
                         ai suoi sacerdoti, come il comportamento dei P. Generale che ricevuta una
                         lettera anonima ne accusava i Padri della Provincia Napoletana.
                               li Losito, prese le opportune informazioni, escluse, giudicando fal-
                         sissime, le accuse del P. Generale.

                               337 Cfr. Summ., p. 24, § 52.
                               338 Cfr. Summ., p. 24, ad 29.
                               339 A. Losrro, Lettera deI 28 agosto 1907, Pagani.
                               340A. 1oSITO, Lettera deI 4 marzo 1908, Pagani.
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