Page 364 - Positio II
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364                       Biografia documentata

                           avevano creduto sulla parola degli ammiratori, e devoti, ma per aver
                           ascoltato cogli orecchi proprii il P. Losito, e sperimentatane in sé mede-
                           simi la vera bontà.
                                Venivano persone da ogni parte. Gente che scendeva, gente che
                           saliva per la gradinata che porta alla Cameretta di S. Alfonso, e gente
                           che saliva e gente che scendeva per la gradinata principale del Collegio.
                           Vi era sempre calca. Ci voleva il bello e il buono perché quei devoti non
                           turbassero colla loro indiscrezione l'ordine della Comunità. Aspettavano
                           chi una risposta a dubbi di coscienza, chi lume e forza per rimettersi
                           sulla via fiorita della salute eterna, chi la pace della famiglia, chi il
                           trionfo della innocenza calunniata, chi la salute, e chi finalmente anche
                           un po' di elemosina.
                                Erano bisognosi. E tra quelli si confondevano anche persone santa-
                           mente curiose di vedere l'uomo di Dio, e baciargli la mana ed imparare da
                           lui come nel velo dell'umanità si riverberi la chiarezza delle figure celesti.
                           Chi non pensa adesso aIle turbe bramose di Dio e dei suoi doni, che fa-
                           cendo ressa accerchiavano Gesù? Questi trionfi e meraviglie di carità or-
                           dinariamente a Pagani avvenivano; ma dovunque si fermasse anche per
                           breve tempo si ripetevano. A Napoli, a Teano, a Roma, a Materdomini, a
                           Canosa, ad Andria, ad Ascoli ed altrove appena che egli arrivava subito,
                           come le api ai fiori correvano le persone, ed in qualche luogo addirittura
                           l'opprimevano, desiderose di vedere, toccare, ed anche strappare qualche
                           brandello delle sue vesti a ricordo.

                                ültre di queste comunicazioni, ci era il commercio epistolare. A fa-
                           sei gli pervenivano lettere che pazientemente leggeva. Non rispondeva di
                           sua mano, perché questa non gli reggeva per la sua sofferenza cardiaca. Si
                           avvaleva perciè di un segretario. Ma tutte le lettere dettava lui; non era
                           pago, dov éva posatamente rileggerle, indi la firma a stampiglia. Bellissi-
                           me cose si contengono in quelle lettere, ma cio, che supera ogni altro pre-
                           gio, è l' amore, onde sono dettate. Veramente omnia in charitate: sostanza
                           e forma; pensieri e parole. Anche scrivendo all'ultima persona di questo
                           mondo adoperava una garbatezza di modi e di gentili complimenti che fa-
                           ceva pensare a S. Paolo.


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