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P. VI - Cap. XIX: Fama di santità in morte dei SdD Padre Antonio Losito  365

                       In questo turbinio di carità credo che il critico più diffidente e per-
                 maloso non riuscirà a negare a si medesimo che ci è un intervento chiaro e
                 diretto di Dio. Non diamo ascolto aIle voci, che da varie parti ci giungono
                 e si ripercuotono qua e colà, di miracoli sentiti, sperimentati e di cui si sa-
                 rebbe pronti a mostrare le prove più irrefragabili.
                       Un uomo sulla quarantina pieno d'intelligenza, di coltura e di atti-
                 vità, pochi giorni prima di morire il P. Losito, yenne qui a Pagani, dicen-
                 do: 10 sono venuto per il miracolo che mi ha ottenuto il P. Antonio: sono
                 venuto a ringraziarlo. Permettetemi almeno che io gli baci la mano. Gli si
                 dové permettere.
                       Molti interrogati da me per aver notizie su qualche punto della vita
                 del nostro caro defunto pareva che altro non avessero a contare se non
                 profezie, scrutazioni di cuori, grazie e favori straordinari. Non mi fermo
                 per ora sopra codeste voci e narrazioni: né le presento a voi.


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                       Consideriamo piuttosto il fascino che Losito esercitava sopra uorni-
                 ni non facili ad essere, come si dice oggi, suggestionati, né trascinati da
                 irriflesso entusiasmo. Vescovi, Arcivescovi, Cardinali e persone insigni
                 del laicato cattolico usavano con lui: andavano, vi ritornavano, ne dipen-
                 devano. Tra questi Monsignor Vescia, Monsignor De Jorio, l'attuale Ar-
                 civescovo di Salemo, Gerinari, il Senatore Placido, il Commendator Lon-
                 go, il Generale Fusco: per cennare solo quei che mi vengono al1a memoria
                 in questi momenti di febbrile concitazione.

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                       Consideriamo la sua disinvolta uguaglianza. Come accoglieva il
                 Conte e la Contessa, il Marchese e le marchesine, il Magistrato e il Prima-
                 rio nel1'arte medica, simigliantemente, e forse con maggior larghezza ed,
                 espansione si offriva buono, caritatevole e largo di parole e di santi aned-
                 doti - detti opportunamente e con ispirato consiglio - al1a povera vec-
                 chietta cenciosa che spirava dal suo abito lurido grave lezzo. Nel1a sua
                 cel1a confortava il contadinotto el'artigiano non altrimenti che usava col
                 Generale Porpora 0 con Prelati altissimi. Lo spingeva la carità.
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