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P. II - Cap. V: Gli studi, gli Or. Min., la malattia e il ritorno a Canosa  59

                        Ma a quali pene strazianti e spaventose si andava incontro!
                        Lungo la strada da Rionero a Barile cadaveri in putrefazione, spar-
                        si nei campi, di soldati e briganti, caduti nel feroce combattimento dei
                        giorni innanzi: Barile devastata e quasi distrutta dal sacco e dal fuoco,
                        ed i cittadini pallidi ed ancora terrorizzati le si aggiravano d'intomo.
                        L'avanguardia grida ripetutamente l'allarme: le guardie si preci-
                        pitano da ogni parte.
                        Dopo pochi minuti si ode 10 scoppiettio di fucili e qualche palla sfiora
                        il cielo della nostra carrozza, giàferma, e noi dentro rannicchiati ci
                        studiavamo come garantire la testa ed il petto con i cuscini dei sedili.
                        Dopo circa due ore di timore e senza pietà le guardie ritomarono
                        portando legati due uomini spauriti e cenciosi che si dissero bri-
                        ganti e rimessisi in ordine si riprese il viaggio.
                        Verso le 3 si giunse a Lavello e non restavano che 12 miglia per
                        giungere a Canosa.
                        Si ordinà 1 ora di riposo.
                        Ma mentre si stava per partire, il capitano ci significè che egli, con
                        le sue guardie, per l'ordine pubblico, doveva trattenerci fino al mat-
                        tino seguente, giacchè il Sindaco gli aveva ratificato che Ciano, alla
                        testa dei suoi, aveva minacciato di rioccupare il paese nella notte.
                        Bisognava quindi 0 ripartire soli 0 la mattina seguente se avessimo
                        voluto seguitare, ad avvalerci di quella scorta armata.
                        Ponderato il pro ed il contro ci appigliammo a quest'ultimo partito.
                        E cosi, dopo un'altra notte passata seduti sopra una sedia, si riparti
                        la mattina seguente e senz'altri incidenti arrivammo a Canosa pro-
                        prio a tempo per ascoltare la Messa, che era di domenica.
                        Qui Losito resta con i suoi, ed io, dopo altri due giorni di viaggio
                        disagiato, arrivai fra i miei a Massafra.
                        Ma tra tutte queste tristi e pericolose avventure, come si comporta-
                        va il P. Losito?
                        Come era solito comportarsi tra le mura dello studentatot calmo,
                        sereno, tranquillo, senza preoccupazione 0 timore alcuno.
                        Né cio deve ascriversi ad insipidezza, ma solo alla somma fiducia
                        che egli riponeva nella protezione di Dio, della Vergine Santa, di S.
                        Alfonso, ed alle anime dei Purgatorio; ai quali continuamente si
                        volgeva con orazioni e preghiere e, nei mas.giori pericoli invocava,
                        sollevando onestamente gli occhi al cielo".8


                        82 V. D. SCALIGENA,Notizie dei P. Losito, p. 4.
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