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390 Biografia documentata
* "Coll'animo esultante, faccio nota alla S.V. reverendis-
sima che il nostro concittadino sepolto costà, il caro An-
tonio Maria Losito, dietro mie incessanti preghiere, per-
ché mi accorsi di essere in pericolo di vita, affetto da
polmonite diffusa, la notte del 27 gennaio corrente anno
(1922), si benigno rispondermi dicendo: "Non temete,
pregherè Gesù Cristo di farvi avere un altro poco di vita,
perché avete i figli piccoli". Queste precise parole sono
rimaste scolpite nel mio cuore e me le ripetette per tre
volte di seguito e nella mia mente ed anche vicino al mio
capezzale, avendolo visto di persona nella mia stanza da
letto e questo 10 asserisco sulla mia onorabilità di genti-
luomo. Fu un miracolo che ebbi".512
* "Erano 7 anni che soffrivo di tubercolosi ossea e nessun
rimedio poteva giovare alla mia guarigione. Finalmente
pel' consiglio del medico di casa mi sottoposi alla cura dei
raggi X ma dopo parecchio tempo non vi costatai alcun
miglioramento.
Frequentando la scuola delle suore del Perpetuo Soccorso
sentii parlare dalla mia maestra Suor Maria Antonietta
Losito (parente del SD) di alcuni miracoli operati dal
Santo redentorista. Mi feci dare brevi cenni biografici, li
lessi con entusiasmo formulando in cuore un'ardente e fi-
duciosa preghiera.
Il 7 agosto della stesso anno ebbi una sua reliquia e subito
con viva fede l'applicai sulle ferite e ve la tenni per 13
giorni durante i quali facevo la tredicina. Intanto, in questo
tempo di prova e di trepidazione, di nascosto dalla mamma
avevo interrotto la cura dei raggi tanto dolorosa, fidandomi
solo nell'aiuto del caro Servo di Dio, promettendogli una
tenua offerta se mi avesse guarita da quel brutto male.
L'ultimo giorno della tredicina, sfasciai il braccio malato,
trovai la reliquia distaccata e le ferite perfettamente rimar-
ginate. Padre Losito aveva avuto pietà di me".513
m E. MOSCATELLI,lettera deI 20 aprile 1922, Canosa.
m L. PLACENTE, Jettera dei 31 gennaio 1927, Baiano.