Page 356 - Positio II
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                        mire, nel vitto e nel vestire. A mo' di esempio, a lui che intollerabile fa-
                        stidio aveva di ogni lieve peso, gli si concesse ed ordinè che invece di
                        portar la sottana di saia l' avesse di stoffa più leggera. Questa stoffa, in
                        mezzo a parentesi, era una teletta nera di che comunemente si fodera il
                        di dentro degli abiti.
                              Anche il Papa Pio X, che gli voleva un gran bene, amorosamente
                        l'esortava ad aversi riguardo. Ed in una delle udienze contè a tal proposito
                        come aveva adoperato col P. Cormier, Generale dei Domenicani, dispen-
                        sandolo - perché malandato in salute - dalle astinenze disciplinari: cioè
                        che aveva ordinato al fratello converso, che assisteva quel venerando uo-
                        mo - fra Damiano il nome deI converso - di dargli minuto ragguaglio
                        giorno per giorno dell'adempimento del suo volere.
                              Era un monito paterno, anche per Losito, pare.
                              In questi ultimi anni poi, dal 1905, 0 giù di Il, sino alla morte si
                        sviluppo nell'organismo del nostro caro Padre una :terribile malattia che
                        gli cagionava dolori spasimanti oltre ogni credere.    l '
                              Chi ha letto la Vita del ven . P. Lodovico da Casoria scritta dal
                        Capecelatro, sappia che nei capitoli che riguardano gli ultimi dieci an-
                         ni di quel Venerabile, dove si narra delle strazianti sofferenze che pati,
                        potrebbe collocare la figura del P. Losito tanto questi due servi di Dio
                        si avvicinano, e nella natura dei dolori e nel modo di santamente sop-
                        portarli. E come il P. Lodovico non si arrestè dall' operare il bene,
                         nell' ampia cerchia della sua missione pel' istrapazzi prossimamente
                         avuti nel suo organismo 0 pel' quelli che gli stavano già dappresso,
                         minacciosi, terribili, cosl anche del P. Losito avveniva: Lavorava. An-
                         zi appunto in questo periodo di acerbi patimenti si svolse in modo
                         particolare la attività di lui . Lavorava e pativa. Beveva il cal ice
                         dell' amarezza con cristiana costanza. Quante notti passava gemendo in
                         attesa del giorno per i conforti dell' arte medica! Pero i suoi gemiti
                        erano sereni e si abbellivano di giaculatorie, di pensieri santi, di of-
                         ferte, di totale rassegnazione al divino volere. Prevedeva che quei do-
                         lori, dati giù per un poco, si sarebbero ripetuti più fieri e prolungati:
                         non se ne sgomentava: attendeva paziente.
                              Assalito da uno di quegli accessi che sembravano scerpargli fie-
                         ramente la vita, raccogliendosi in dolce estasi di dolore, esclamè: amare
                         è patire, amare  è patire, amare  è patire. Superabundo gaudio in omni
                         tribulatione.
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