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III – Discussione del Congresso               115




                              III - DISCUSSIONE DEL CONGRESSO


                         Il Congresso ha riguardato il Servo di Dio Antonio Maria
                   Losito,  sacerdote  Redentorista.  La  causa  è  apparsa  lineare,
                   nonostante  alcuni  limiti  della  Positio.  Le  prove  testificali  e
                   documentali sono state giudicate sufficienti per raggiungere la
                   certezza  morale  sull’abito  virtuoso  del  Servo  di  Dio.  Le
                   testimonianze  sono  unanimi  nell’esprimersi  positivamente
                   sulla vita e le virtù di Padre Losito, presentando situazioni e
                   fatti  concreti;  è  stata  notata,  però,  la  mancanza  di  testi  e
                   domande ex officio.
                         Antonio  Maria  Losito  fu  un  religioso  di  profonda  fede.
                   La  sua  vita  fu  una  continua  ascesi  verso  la  perfezione.
                   Autentico testimone del Vangelo, si adoperò in un apostolato
                   instancabile fatto di predicazioni, confessioni e opere di carità.
                   Seppe  affrontare  con  fermezza le varie prove  che la vita gli
                   riservò  a  partire  dalla  salute  fragile,  dall’impossibilità  di
                   praticare  la  vita  comunitaria,  fino  ai  vari  incarichi  di
                   responsabilità  che  gli  furono  affidati  all’interno  dell’Ordine
                   religioso.  Fra  questi,  il  più  gravoso  fu  il  riordino  della
                   Provincia  Redentorista  salernitana.  Nella  sua  umiltà,  si
                   dimostrò  comunque  valido  mediatore  e  efficiente  uomo  di
                   governo, sia come Superiore che come provinciale.
                         Animato da spirito di sacrificio e dall’amore verso Dio e
                   verso  i  fratelli,  non  si  risparmiò  mai  nelle  opere  di  carità  a
                   favore  dei  bisognosi  di  ogni  genere  e  nei  confronti  dei
                   confratelli; il suo motto era “amare e patire”, per la gloria di
                   Dio e la salvezza delle anime.
                         Abile  nelle  relazioni  interpersonali,  sapeva  rapportarsi
                   con tutti, con disinvoltura. Conobbe il Beato Bartolo Longo e
                   due  Pontefici:  S.  Pio  X  e  Benedetto  XV.  Dotato  di  una
                   personalità genuina e sincera, molti ricorrevano a lui per avere
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