Page 122 - Positio II
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                               Le lettere rivolte alla cittadinanza venivano lette pubblicamente in
                         chiesa e in varie circostanze, per autorità del sindaco stampate e, come se-
                                                                                   228
                         gno di venerazione, affisse ai muri e dispensate vastamente.
                               Spesso si recavano da Canosa a Pagani alcuni suoi compaesani, sa-
                         cerdoti e laici, come don Giuseppe Serlenga, Cantore della Cattedrale di
                         Canosa e parroco della chiesa del Carmine, che ogni anno, recandosi a
                         Castellammare per bagni, soleva andare a Pagani e trattenersi due 0 tre
                         giomi col P. Losito,229 0 Enrico Samele, arnico ed amministratore dei suoi
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                         beni a Canosa.
                               La lontananza non affievoll mai la venerazione che i canosini ebbe-
                         ro per lui.
                               A lui si accorreva per ricevere consigli spirituali, grazie e conforto
                         nella confessione.é"
                               A volte 10 si travava intento a dettare una lettera, a volte davanti al
                         SS. Sacramento 0 nel confessionile.
                               Per il lungo viaggio sostenuto non ci si accontentava di una sua pa-
                         rola, ma 10si teneva occupato per ore intere.
                               Spesso era l'imposizione di altri sacerdoti ad interrompere questi
                         colloqui preoccupati per la saIute deI P.Losito.
                               Col capo chinato ascoltava tutti, senza distinzione, con somma pa-
                                                                   232
                         zienza e carità, senza dare segno di fastidio.
                               Distribuiva, quando poteva, reliquie del Beato Gerardo Maiella 0
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                         del Santo Arcivescovo Mons. De Risi0     0 di altri beati.
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                         nelle anime che venivano a lui per essere confortate e sorrette nelle cala-
                         mità, nelle tentazioni e a tutti ripeteva: "Abbiate fiducia che tutto otterrete
                         dal Signore".234



                         4. Testimonianze autobiografiche.

                                Possiamo citare due bellissime lettere scritte dal Padre ai suoi con-
                         cittadini.

                               228 Cfr. SUI/un , p. 81, § 277.
                               229 Cfr. SIIllUlI., p. 172, § 590.
                               230 G. PALMIERI, Ricordi, p. 7; cf. P.R.A. sessione IV, domanda n. 6.
                               231 G. PALMIERI,Laconiche notizie, p. 20.
                               232 G. PALMIERI, Ricordi, p. 7.
                               233 V. LATIANZIO, deposizione, Barletta, 20dicembre 1938, p. 1.
                               234 Cfr. SUIIIIII., p. 163, § 564.
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