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124 Biografia Documentata
ovvero per la felice decisione di qualche lite, il P. Losito a
tutti rispondeva con sollecitudine e grande carità, avendo
per ciascuno una parola di pace e di fiducia nel Signore.
Anche nelle pubbliche calamità si ricorreva al P. Losito per
preghiere, poichè i canosini avevano grande fiducia in lui,
come avvenne nel maggio-giugno 1898, se ben ricordo, per
una grande e prolungata siccità che minacciava il raccolto,
quindi la fame e la miseria specialmente del popolo. Non
so a firma di chi yenne una lettera straziante che implorava
le sue preghiere. Erano gli atti comuni del giorno, quando a
mezzogiorno il P. Prefetto fece suonare il campanella di ri-
unione in cappella: non sapevamo quale novità fosse suc-
cessa, quindi ci portammo dinanzi al SS.mo con una certa
trepidazione e curiosità al tempo stesso. Trovammo il P.
Losito tutto tremante per la commozione e, con voce rotta
dai singhiozzi, ci lesse la lettera desolante dei suoi compa-
trioti che imploravano le sue preghiere, la sua mediazione
per placare la giustizia divina. Egli ci esortè caldamente a
pregare per implorare la grazia della pioggia. Quindi, ri-
volto a Gesù sacramentato che aveva fatto esporre, 10
scongiurè ad avere pietà del suo popolo; ma 10 fece con tali
accenti, con tanti singulti e lacrime, da commuoverci tutti.
Quindi, ci raccomandè di continuare a pregare.
li giorno stesso, oppure il giorno appresso, non ricordo be-
ne, scrisse una lettera confortante a Canosa, esortando tutti
alla preghiera e alla penitenza; a togliere il peccato, specie
la bestemmia che chiama i castighi del Signore sopra i po-
poli, promettendoche il Signore certamenteavrebbe ascoltato
le loro preghiere ed accordata la sospirata pioggia.
Si disse che appena arrivata la lettera a Canosa, fu letta in
pubblica chiesa al popolo commosso, anzi se ne stamparo-
no delle copie che furono distribuite.
Venne la grazia della pioggia che ristorè la riarsa campa-
gna, le messi si ripresero e cosi fu evitata la carestia.
Spesso venivano a Pagani alcuni suoi compaesani per avere
la fortuna di conferire con lui.
Alle volte affacciavano il diritto per il lungo viaggio soste-
nuto e non si contentavano di una parola, ma 10 tenevano
occupato delle ore intere.