Page 171 - Positio II
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P. v -Cap. XIII: Padre Antonio Losito Prefetto degli studi (1887-1907)  171

                                 - Siate puntuali all' obbedienza e a tutti gli ordini dei vostri
                                 Superiori e fatevi guidare da essi come un bambino dalla
                                 propria madre.
                                 - Conservate in voi sempre 10 spirito d'umiltà, avendo di
                                 voi il più basso concetto.
                                 - Per piacere a Dio, ed attirarvi la benevolenza dei Superio-
                                 ri e di quelli con cui vivete, non scansate mai la fatica.
                                 - Prima di prendere 0 fare qualche opera, consigliarsi con
                                 persona savia e prudente.
                                 - Per conservare la pace, bisogna sempre pensare e dire bene
                                 di tutti, quindi non mormorare 0 dire male di chicchessia.
                                 - li Santo ritiro è diretto ad esaminare la propria coscienza
                                 per vedere come si osserva la santa regola e i santi voti".298
                        Questo decalogo fa emergere non poco dell'equilibrio interiore
                  dell'educatore Losito.
                        Possiamo qui aggiungere la bellissima esortazione tenuta nel 1904
                  ag1i ordinandi, allegata nella sezione "documenti" (lettera "E").
                        1 suoi studenti si ritenevano fortunati delle qualità del loro Prefetto,
                  specialmente la sera quando, prima di entrare nei dormitori, potevano ri-
                  cevere un colloquio personale con lui, secondo la consuetudine e 10 spirito
                  redentorista.
                        P. Titomanlio Salvatore che ha avuto il SD come suo Prefetto dal
                  1895 al 1 settembre 1900, in una sua lettera scritta da Teano il 18 luglio
                            0
                  1954, ci lascia questa bellissima testimonianza:
                                 "In questi cinque anni, ho ammirato sempre la sua profon-
                                 da umiltà verso noi studenti, verso i padri, specie verso i
                                 fratelli coadiutori, stimandosi il rifiuto di tutti; ho ammi-
                                 rato la perfetta ubbidienza ai superiori maggiori, ai medici,
                                 in particolar modo, ad un fratello infermiere, che 10 co-
                                 mandava dispoticamente; ho ammirato la perfetta povertà...
                                ho ammirato la scrupolosa e grande delicatezza per l'an-
                                 gelica virtù della purezza, evitando tutto cio che ad essa si
                                 oppone anche nelle piccole cose, aveva sempre un conte-
                                gno riservato e modesto, ho ammirato la sua continua mor-
                                tificazione nel vitto, mangiando pochissimo e non più di
                                due pietanze molto dimezzate anche nei giorni più solenni


                        298 Appunti di P. Tommaso Di Marino, p. 1.
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