Page 98 - Positio II
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                                Leggiamo le testimonianze riportate:
                                        a) "Abitualmente non scendeva se la sorella Angelina ogni
                                        mattina non dava 5 lire per fare elemosine, quella mattina
                                        secondo il consueto la sorella gli diede le 5 lire, poi gli die-
                                        de una carnicia per farlo cambiare dopo la celebrazione.
                                        Detta la messa, fece l'elemosina, fini tutto quanta lui ave-
                                        va: si presentè un uomo e gli chiese l'elemosina. Non
                                        avendo altro e avendo visto la necessità del rniserando, gli
                                        diede la carnicia.
                                        Quando andè a casa, la sorella dimenticè di chiedergli la
                                        camicia,stando a tavola si ricordè e gliela chiese; lui senza
                                        rispondere fece il volto a sorriso e disse: «Quell'uomo fa-
                                        ceva grande bisogno,noi possiamo rimediare»".168


                                        b) "Dopo dei '60 che lui era dimorava in Canosa, un anno
                                        avvenne una forte siccità d'acqua per la campagna, si te-
                                        meva che da un momento all'altro tutto il raccolto del gra-
                                        no si perdeva. Tutta la popolazione si riuni per pregare, ma
                                        l'acqua non Yenne, si fece il triduo al Santo Protettore e
                                        non si ottenne niente. Si rivolsero allo zio e 10supplicarono
                                        di pregare lui il SS. Sacramento; lui accettè, e disse al po-
                                        polo che occorreva fare 9 giorni di digiuno continuo, dare
                                        una volta al giorno da poppare ai neonati, ché con la loro
                                        innocenza si otteneva la grazia.
                                        In una delle tre nottate che il popolo faceva il digiuno si vi-
                                        de 10 zio sul balcone del suo abitato, che con le mani giun-
                                        te, gli occhi rivolti al cielo, faceva preghiere, e in quel
                                        momento avvenne la grazia desiderata, mentre egli si ba-
                                        gnava sotto la pioggia torrenziale.
                                        Questo 10 attestavano i Carabinieri che 10 videro dalla loro
                                        caserma che trovavasi di fianco al suo abitato".169


                                        c) "Nel 1876 i cittadini di Canosa furono più che mai pro-
                                        vati col terribile flagello della siccità, e durè tanto a lungo
                                        che si era costretti a morire di sete, perché allora non si be-


                                168 G. TESSA, Notizie, p. 4.
                                169 /vi, 7-8.
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