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44                    II – Voti dei Consultori Teologi

                              adopererà  in  modo  particolare  per  la  sua  Canosa,  nonostante  il
                              suo  stato  di  salute,  già  malfermo  da  anni,  sia  andato  via  via
                              peggiorando. Il 18 luglio 1917, alle ore 9.15, Padre Losito muore
                              a  Pagani  dov’è  vissuto  a  lungo,  baciato  il  crocifisso  e  l’effigie
                              della Madre del Perpetuo Soccorso e confortato dalla presenza dei
                              confratelli.


                                    La “fama sanctitatis”

                                    Il giorno dopo la morte si celebrano i funerali del  Servo di
                              Dio, preceduti da numerose celebrazioni di sante Messe per la sua
                              anima. Il feretro viene portato per diverse chiese e per le strade di
                              Pagani,  con  i  balconi  e  le  finestre  bardate  a  festa  come  per  la
                              processione del Corpus Domini: anche i muri vengono tappezzati
                              di  manifesti  attestanti  la  stima  verso  il  Redentorista  e  la  sua
                              santità. La folla pigia per venerare la salma e costringe più volte i
                              responsabili a scoprire la bara per vedere un’ultima volta il Servo
                              di  Dio  e  magari  tagliare  qualche  lembo  della  sua  veste,  dopo
                              averla  baciata.  Il  Provinciale,  Padre  Petrone,  tiene  un  primo
                              solenne Discorso dopo la celebrazione della Liturgia dei Defunti,
                              mentre  davanti  al  Collegio  S.  Alfonso  un  Elogio  funebre  viene
                              tenuto dall’Avvocato Carlo De Vivo. Da quanto si legge è facile
                              desumere come si trattò, per Pagani, di un giorno di dolore e, nel
                              contempo, di festa.
                                    Sepolto nel Cimitero di Pagani, dopo tre anni, il 27 ottobre
                              1920 il suo corpo viene esumato, così come la pietà dei fedeli lo
                              aveva  ridotto,  quasi  senza  veste  e  senza  calzoni,  e  i  suoi  resti
                              vengono traslati nella Confraternita della Chiesa di S. Alfonso di
                              Pagani. A Canosa il 18 settembre 1917 viene celebrato il Funerale
                              del  trigesimo  nella  Cattedrale  di  S.  Sabino,  ed  il  Discorso  viene
                              tenuto dal Padre De Feo. A Canosa di Puglia i resti del  Servo di
                              Dio  vengono  solennemente  traslati  il  9  aprile  1983,  in  una  festa
                              che  coinvolge  tutti  i  suoi  concittadini:  vengono  posti  nella
                              Cattedrale di S. Sabino, in un sarcofago sistemato presso l’altare di
                              S. Alfonso.
                                    La fama sanctitatis del Servo di Dio manifestatasi in obitu e
                              post  obitum,  lo  accompagnava  diffusamente  in  vita.  La  gente  di
                              ogni ceto sociale che si recava a Pagani per vedere, per ascoltare e
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