Page 48 - Relatio-et-vota
P. 48
48 II – Voti dei Consultori Teologi
completamente a lui ed affidandogli nella preghiera il suo
prossimo, tutti gli uomini, soprattutto i più bisognosi. Celebrando
la santa Messa è sempre così compenetrato, raccolto e pieno di
zelo, qualche volta sino alle lacrime: si vede e si sente che
«conversava col cielo»; ciò generava ammirazione ed edificazione
in coloro che vi assistono. Non manca di prepararsi alla
celebrazione, nella preghiera, e di soffermarsi, subito dopo, per il
ringraziamento
«con inalterabile costanza [...] con almeno mezz’ora, qualunque fossero
37
le necessità e le occupazioni» .
Nella predicazione, incentrata sulla Sacra Scrittura, con la
fides quae trasmette la pienezza del suo rapporto con il Signore,
vissuto in un colloquio continuo con Dio, fatto di espressioni
dirette – durante la Messa lo si sentiva, anche se sottovoce,
38
accettare il dono dicendo «sì, sì...» – e di giaculatorie semplici,
che lo accompagnano soprattutto nella malattia:
«Signore, dateci l’amore vostro! Signore, siate benedetto in aeternum;
Figli, non lasciate mai la preghiera e siate sempre buoni, ché questo ci
troveremo; Signore, siate benedetto mille volte e più di mille volte; Signore,
fammi conoscere che gran tesoro è il patire» .
39
Nella celebrazione della Penitenza i numerosi fedeli che si
rivolgono a Padre Antonio sperimentano anche la sua personale
gioia e gratitudine per il dono della Redenzione, per la
misericordia del Padre, venendo così edificati dalla sua
eccezionale speranza. Particolarmente desideroso di adorare il
Signore nel Sacramento dell’altare, venera e raccomanda se stesso
ed il suo prossimo alla Madre del Signore, invocata col titolo di
Madre del Perpetuo Soccorso, a San Giuseppe ed a Sant’Alfonso
Maria de’ Liguori, con cui la sua vita, passata per buona parte a
Pagani, è fortemente intrecciata.
Padre Losito vive la carità verso il prossimo essenzialmente
37 Summarium, p. 47.
38 Summarium, p. 55.
39 Informatio, p. 15 (si tratta di memorie dell’Infermiere che curava il Servo di
Dio nel 1905).