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52                    II – Voti dei Consultori Teologi

                              Vittorio, che passavano a Canosa. Colpito dal loro esempio chiese
                              di entrare nella Congregazione del SS. Redentore. Il 24 novembre
                              1855  fu  quindi  accolto  nel  Noviziato  dei  Redentoristi  a  Ciorani
                              (nei  pressi  di  Salerno).  Visse  con  grande  devozione  l’anno  di
                              noviziato  ed  il  24  ottobre  1856  a  Ciorani  fu  ammesso  per  la
                              professione religiosa (1856-1859) e continuò gli studi ecclesiastici
                              nello  studentato  dei  Redentoristi  a  Materdomini,  frazione  di
                              Caposele  (in  provincia  di  Avellino).  Il  15 maggio  1859  a  Nusco
                              ricevette gli Ordini Minori e il 19 marzo 1861 il Suddiaconato. A
                              causa di una malattia trascorse, con il permesso dei superiori, dieci
                              mesi in famiglia a Canosa per curarsi e il 15 marzo 1862 ricevette
                              il Diaconato a Nusco e il 5 aprile 1862 fu ordinato sacerdote nella
                              Cattedrale di Nusco. Dopo l’ordinazione e fino al 1867 il Servo di
                              Dio completò nel convento di Materdomini gli studi ecclesiastici.
                              Nel  1866  dovette  abbandonare  per  venti  anni  la  sua  comunità  a
                              causa della soppressione delle congregazioni religiose da parte del
                              nuovo  regime  anticlericale,  dopo  la  caduta  del  Regno  di  Napoli.
                              Dunque per venti anni (1867-1887) dimorò a Canosa, i primi dieci
                              anni  presso  suo  fratello  Savino  e,  dopo  la  sua  morte,  presso  la
                              sorella Angelina. A Canosa il Servo di Dio svolse l’apostolato tra
                              il  popolo,  testimoniò  con  fervore  pastorale,  condividendo  le
                              difficoltà  e  le  sofferenze  della  gente  e  offrendo  una  effettiva
                              testimonianza  di  fede.  Quando  migliorò  la  situazione  politica,
                              passata l’ondata anticlericale, partì subito, senza i saluti pubblici,
                              per Pagani, per ricostituire le comunità. Dal 1887 al 1891 il Servo
                              di Dio si trovò ad Angri, vicino Pagani, in una casa in condizioni
                              inadeguate  per  vivere  e  così  nel  1890  fu  colpito  da  una  paralisi
                              progressiva. Dal 1887 fino al 1907 svolse l’ufficio di Prefetto degli
                              studi, di Rettore a Pagani e di Provinciale. Dal 1907 al 1909 ricoprì
                              l’incarico di Rettore della problematica comunità di Pagani e nel
                              1909 fu eletto per cinque anni Superiore Provinciale, con la dimora
                              nella casa di Pagani. Gli ultimi anni di vita il Servo di Dio li visse
                              con una malattia, limitato dalle sofferenze ma con il fervore della
                              fede e della speranza cristiana. Il 18 luglio 1917 il Servo di Dio
                              morì  a  Pagani  in  concetto  di  santità.  Le  esequie  funebri  furono
                              l’occasione per una grande manifestazione di riconoscenza per la
                              sua vita tutta dedicata a Dio e alla Chiesa. Tre anni dopo la morte
                              le spoglie del Servo di Dio furono traslate dal cimitero di Pagani
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