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VOTO VI 51
chilometri da Andria ed è a 105 metri sul livello del mare. Lo
stesso giorno della nascita fu battezzato nella Parrocchia Cattedrale
di San Sabino e gli venne imposto secondo il certificato di
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battesimo il nome di Antonius Philumenus . Il padre, Antonio
Losito, era nativo di Canosa (il 10 luglio 1804), conduceva un
piccolo stabilimento vinicolo per la lavorazione dell’uva e fu
anche un ricco possidente. Era stimato dai paesani, fervente
credente e membro della confraternita del SS. Sacramento e
Addolorata alle Croci; morì nel 1838, all’età di 36 anni. La madre
del Servo di Dio si chiamava Maria Celeste Ricco, nacque il 9
maggio 1808 alle Regie Saline, oggi Comune di Margherita di
Savoia presso Foggia. Maria Celeste, donna ben istruita e vera
cristiana, si unì in matrimonio giovanissima, all’età di 14 anni, con
il diciottenne Antonio alle Regie Saline il 1° dicembre 1822 presso
la parrocchia del SS. Salvatore. Dall’unione matrimoniale
nacquero sei figli, quattro maschi e due femmine. Il Servo di Dio
Antonio Filomeno nacque come ultimo figlio, dopo la morte del
padre e prese il nome del padre defunto. La madre, Maria Celeste,
morì nel 1842, alla giovane età di trentatre anni, quando il figlio
Antonio aveva solo quattro anni.
3. Il Servo di Dio quasi un anno dopo la nascita ricevette il
sacramento della Cresima dal Vescovo di Andria. Dopo la morte
della madre si trasferì con la sua famiglia sotto la custodia della
nonna materna a Saline di Barletta. Qui il Servo di Dio venne
educato cristianamente e fu affidato dalla nonna per essere istruito
alle cure di un maestro, il Sac. Vincenzo Fagiani, della città di
Trinitapoli. Dopo la morte della nonna, la sorella Angelina,
sposatasi nel frattempo con Nunzio De Corato, divenne la tutrice
del Servo di Dio e tutti si trasferirono a Canosa presso la casa della
sorella. A Canosa il Servo di Dio entrò insieme con un suo fratello
in seminario, che era stato aperto dal Vescovo di Andria, Giuseppe
Cosenza, il 20 luglio 1845. Così dal 1847 cominciò a frequentare
la scuola presso l’Episcopio di Canosa e continuò l’anno dopo
presso i Francescani di Canosa. Nel 1855 il Servo di Dio ebbe un
incontro casuale con due giovani confratelli redentoristi, Nunzio e
1 Summarium, vol. II, p. 21.