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VOTO VI 53
nella cappella dell’Immacolata. Il 4 ottobre 1983, in seguito alla
richiesta del Vescovo, le reliquie furono sistemate nella cappella di
S. Alfonso, all’interno della Cattedrale di Canosa di Puglia.
III. STORIA DELLA CAUSA E APPARATO PROBATORIO
4. Il Servo di Dio morì in odore di santità soprattutto nel
contesto del suo Ordine, perciò dopo venti anni dalla morte,
aumentando sempre più la fama di santità del Servo di Dio, si
diede inizio al processo ordinario nella diocesi di Nocera dei
Pagani (1937-1943), al processo rogatoriale istruito a Canosa nella
diocesi di Andria (1983-1939), al processo sugli scritti (1940) ed al
processo sul non culto e fama di santità il 6 febbraio 1943. Nel
processo ordinario super fama sanctitatis vitae furono interrogati
trentasei testimoni, di cui ventinove furono ascoltati nella diocesi
di Nocera e sette nella diocesi di Andria. La maggioranza, 22
persone, sono testi de visu, 13 sono de visu e de auditu e un teste
solo de auditu. La qualità delle testimonianze, di cui la maggior
parte sono sacerdoti e religiosi, è purtroppo indebolita dalla
mancanza di testi ex officio, che potevano essere le persone più
estranee rispetto all’ambito ecclesiale. Poiché il Servo di Dio visse
nel periodo anticlericale durato venti anni e dovette sopportare la
persecuzione nei confronti della Chiesa uscendo fuori dal
convento, sarebbe stato opportuno che il giudice istruttore avesse
chiesto a persone non amichevoli verso la Chiesa come avessero
percepito il Servo di Dio e la sua attività. La vera santità non può
non avere contestazioni e proprio da quel settore di opposizione
provengono le migliori affermazioni della presunta santità.
Tuttavia, valutando il fatto dei tanti scritti del Servo di Dio
esaminati dei Censori, ritengo i documenti probativi, inclusa la
Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis, come sufficienti
per raggiungere – con la certezza morale – il giudizio oggettivo
sulla eroicità delle virtù. Dal punto di vista processuale devo
constatare che nella Positio è assente la dichiarazione di non culto.
5. La documentazione della causa venne trasmessa a Roma e
consegnata alla Congregazione delle Cause dei Santi che il 20
dicembre 1991 emise il Decretum de validitate Processum. Con la