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VOTO II                              15

                   di S. Alfonso Maria de Liguori, il che corrisponde non soltanto alla
                   virtù  della fede  ma  anche  ad  una  venerazione  filiale.  Il  Servo  di
                   Dio era solito confessarsi e aveva una regolare direzione spirituale.
                         La speranza del Servo di Dio è anche ben documentata, anche
                   se  con  tratti  più  generali,  e  si  unisce  molto  con  la  fortezza  e  la
                   pazienza, virtù veramente brillanti nella lunga vita di questo Servo
                   di Dio. Occorre notare che il periodo dell’Ottocento napoletano che
                   il Servo di Dio ha vissuto fu molto difficile per la vita della Chiesa,
                   con la caduta del sistema borbonico, le leggi contro la Chiesa e gli
                   Ordini religiosi, ecc., ben note a tutti. Oltre alla speranza propria, il
                   Servo di Dio ha saputo seminare speranza attorno a sé.
                         L’amore di Dio è la causa e la radice della vita virtuosa del
                   Servo  di  Dio.  Il  suo  costante  dialogo  con  il  Signore,  l’orrore  al
                   peccato, il desiderio – avverato – di spendere tutta la sua vita per
                   Dio, sono alcuni dei punti salienti di questa virtù. Anche la carità
                   verso gli altri è abbastanza documentata. In primo luogo, tramite
                   l’esercizio  dei  suoi  obblighi  verso  i  fratelli  di  religione  (cf.
                   Summarium, p. 142, tra altri luoghi), nell’esercizio dei compiti di
                   governo e altre funzioni che gli furono richieste. In secondo luogo,
                   nella predicazione e nel desiderio di fare che tutti siano vicini e più
                   vicini  a  Gesù.  In  terzo  luogo,  nella  sua  generosità  per  dirigere
                   spiritualmente altre persone, alle quali portava sollievo e conforto,
                   cercando  di  metterli  sempre  più  in  rapporto  con  Dio  (cf.
                   Summarium,  p.  70,  tra  altri  luoghi).  In  quarto  luogo,  la  carità  si
                   manifestava  attraverso  l’attenzione  ai  poveri  che  venivano  in
                   convento  per  poter  cibarsi  di  ciò  che  i  padri  redentoristi  davano
                   loro.
                         Per quanto riguarda la virtù della  prudenza, il Servo di Dio
                   eccelle per aver saputo combinare i doni naturali di governo con la
                   squisita  abilità  per  rendere  allegro  il  servizio  agli  altri,  l’obbe-
                   dienza, il servizio a Dio. Egli fu consigliere del Beato B. Longo, di
                   sua moglie, di San Pio X, di diversi Cardinali e Vescovi, nonché di
                   tanti sacerdoti ed altri ecclesiastici. Molti si recavano da lui o gli
                   chiedevano consiglio, e il Papa Pio X chiese diverse volte al Servo
                   di  Dio  consiglio  per  risolvere  alcuni  problemi  di  governo  della
                   Chiesa,  nonché  il  suo  intervento  per  risolvere  alcune  questioni
                   nell’Abbazia di Montevergine (cf. Summarium, p. 76).
                         Per ciò che riguarda la giustizia i testi sono meno precisi e
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