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VOTO III                             17

                   molto  detto  sulla  castità  e  la  povertà,  ma  vale  la  pena  rilevare
                   anche  l’obbedienza  del  Servo  di  Dio,  che  è  veramente  notevole.
                   Forse qui si trova un esempio molto chiaro di come si può vivere
                   l’obbedienza  in  una  società  ed  in  un  ambiente  liberali,  che  è  da
                   divulgare.  Tale  virtù è  molto  radicata  nell’amore  a  Dio,  che  non
                   conosce  altro  desiderio  se  non  quello  di  voler  fare  ciò  che  Dio
                   vuole, e ciò attraverso i Superiori.
                         Diversi testi raccontano profezie e altri doni spirituali che il
                   Servo di Dio aveva ricevuto (cf. ad esempio Summarium, p. 179), e
                   che confermano ciò che si può vedere già nella sua vita di rapporto
                   con Dio (cf. ad esempio Summarium, pp. 99-102).
                         Dopo l’esame della Positio e delle prove, alla domanda sulla
                   fama di santità e sull’esercizio eroico delle virtù del Servo di Dio,
                   rispondo  affirmative,  s.m.i.,  ma  chiederei  alla  Postulazione  di
                   aggiungere  più  informazione  che  spieghi  meglio  il  ritardo  di
                   cinquant’anni nella continuazione della Causa.




                                                  VOTO  III


                         1. Storia della Causa

                         Nella famiglia religiosa del Servo di Dio Antonio Maria Losito,
                   la Congregazione del SS. Redentore, era forte la convinzione della
                   sua santità. Ai funerali si sentì già l’augurio della canonizzazione:

                         «Venga presto quel giorno, in cui la Chiesa ci comanderà d’invocarti col
                   nobile e sublime titolo Santo Antonio M. Losito»

                         disse p. De Feo a Canosa .
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                         Il processo diocesano, promosso dal  Vescovo Teodorico De
                   Angelis,  si  svolse  dal  1937  al  1943  nella  diocesi  di  Nocera  dei
                   Pagani, con il p. redentorista Benedetto D’Orazio come postulatore
                   generale;  fu  altrettanto  istruito  tra  il  1938  e  il  1939  il  processo

                         1  Biographia documentata, II, p. 385.
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