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VOTO VI 59
attenzione praticava la carità e poi la insegnava.
«Pensava, provvedeva a tutto perché niente tornasse in simili
circostanze. Così notai e constatai nelle infermità di polmonite da cui era
affetto, quando ero ancora studente e suddiacono. Tutto attento e preoccupato,
mi forniva, e suggeriva anche agli altri, quanto mi poteva essere necessario.
Sicché la malattia era una scuola di conforto e di esercizio di carità per lui che
la esercitava, per me che la sopportavo, per gli altri che la osservavano»
(Summarium, vol. I, p. 29, § 73).
La carità per Dio la esercitava verso il prossimo senza alcuna
differenza di persone, senza distinzione tra amici e nemici perché
vedeva negli altri l’immagine del Cristo . In nome dell’autentica
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carità verso Cristo, non gli riusciva affatto difficile esprimere il
perdono verso coloro che gli procuravano afflizioni, amarezze e
insegnava agli altri:
«Abbiate lo spirito di Gesù Cristo e perdonate a chiunque vi abbia offeso
e fate del bene a chi vi abbia recato dispiacere. Cancellate dall’animo vostro
qualunque risentimento, qualunque memoria del passato: ripigliate la scuola
con quella pace e tranquillità di spirito come mai niente ci fosse stato, ne
avrete grande mercede da Dio» (A. Losito, Lettera del 27 ottobre 1904,
Pagani; Summarium, vol. I, p. 26).
Ogni sorta di bisognosi, soprattutto i penitenti, andavano da
lui con fiducia, perché sapevano di essere accolti.
b) Virtù cardinali e morali
12. Il Servo di Dio era dotato di una prudenza non comune; la
sua prudenza era davvero eroica. In riferimento al governo della
provincia da lui per alcuni anni guidata si è sempre lasciato
condurre dal buon senso, dalla riflessione, dalla preghiera a da
un’attenta ricerca della volontà di Dio. I suoi confratelli, per
questo suo abbandono alla volontà di Dio, lo hanno
contraccambiato con una grande stima e venerazione. Molte
persone, laici ma anche le persone della gerarchia, si recavano da
7 Cf. Summarium, vol. I, p. 67, § 219; Summarium, vol. I, p. 163, § 565; Sum-
marium, vol. I, p. 159, § 546.